Autore: Andrea Vitali
Editore: Garzanti
Formato: Copertina rigida
Pagine: 151
ISBN-10: 8811678706
ISBN-13: 9788811678700
In luglio a Bellano fa un caldo della malora. L'aria è densa di umidità e il cielo una cappa di afa. Eppure l'acqua che scorre rombando tra le rocce dell'Orrido è capace di tagliare in due il respiro, perché è fredda gelata, certo, ma anche perché nelle viscere della roccia il fiume cattura da sempre i segreti, le passioni, gli imbrogli, le bugie e le verità che poi vorrebbe correre a disperdere nel lago, sempre che qualcuno non ne trovi prima gli indizi. Come per esempio una carta d'identità finita nell'acqua chissà come e chissà perché. Brutta faccenda. Questione da sbrigare negli uffici del comune o c'è sotto qualcosa che compete invece ai carabinieri? Alla fine, a sbrogliare la matassa ci pensa Oscar, operaio generico, capace cioè di fare tutto ma niente di preciso, che da sei mesi è in cassa integrazione e snocciola le giornate sul divano con addosso le scarpe da lavoro, con la punta grossa. In quel luglio del 1970, offuscato dal caldo e dalle ombre tetre della crisi economica, armato della sua curiosità ottusa Oscar fa luce sui movimenti un po' sospetti di Ilde, la giovane moglie dal caratterino per niente facile, che forse sta solo cercando il modo di tirare la fine del mese come può.
In Di Ilde ce n'è una sola, Andrea Vitali torna ai fatidici anni Settanta, alle ristrettezze che seguono il boom economico, alle fatiche di far quadrare il bilancio di casa, all'irridente spavalderia di chi invece ce l'ha fatta e crede di aver domato il mondo e l'avvenire. Con l'umorismo spesso salace della sua scrittura, Vitali ci regala un'altra pagina del suo interminabile romanzo lacustre, specchio di vite semplici e reali in cui può riconoscersi ognuno di noi.
In Di Ilde ce n'è una sola, Andrea Vitali torna ai fatidici anni Settanta, alle ristrettezze che seguono il boom economico, alle fatiche di far quadrare il bilancio di casa, all'irridente spavalderia di chi invece ce l'ha fatta e crede di aver domato il mondo e l'avvenire. Con l'umorismo spesso salace della sua scrittura, Vitali ci regala un'altra pagina del suo interminabile romanzo lacustre, specchio di vite semplici e reali in cui può riconoscersi ognuno di noi.
Vitali è un autore che mi piace, apprezzo il suo stile di scrittura semplice e diretto, le storie brevi, la capacità che ha di farti sentire parte dei luoghi e della vita delle persone che descrive, ma questo libro mi ha delusa.
La storia di per sé è già piuttosto banale, vista la trama mi sarei aspettata qualcosa di più, leggendo viene comunque la curiosità di scoprire come andranno avanti le cose e che piega prenderà tutta la vicenda, ma il finale non c'è! Sono rimasta malissimo quando mi sono resa conto che la storia si troncava così, di colpo e senza spiegazioni, rendendo praticamente vano tutto quanto scritto e descritto nelle pagine precedenti, un vero peccato.
Voto: 2/5.
La storia di per sé è già piuttosto banale, vista la trama mi sarei aspettata qualcosa di più, leggendo viene comunque la curiosità di scoprire come andranno avanti le cose e che piega prenderà tutta la vicenda, ma il finale non c'è! Sono rimasta malissimo quando mi sono resa conto che la storia si troncava così, di colpo e senza spiegazioni, rendendo praticamente vano tutto quanto scritto e descritto nelle pagine precedenti, un vero peccato.
Voto: 2/5.
Partecipo a:
Reading Challenge 2016 LGS: un libro che contenga nel titolo un nome proprio femminile
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