martedì 30 giugno 2020

[Libri] Il borghese Pellegrino di Marco Malvaldi


Titolo: Il borghese Pellegrino
Autore: Marco Malvaldi
Editore: Sellerio Editore Palermo
Pagine: 288
ISBN: 9788838940514

A cinque anni di distanza dal suo primo, fortuito, caso criminale, Pellegrino Artusi è ospite di un antico castello che un agrario capitalista ha acquisito con tutta la servitù, trasformando il podere in una azienda agricola d'avanguardia. È stato invitato perché è un florido mercante, nonché famoso autore della Scienza in cucina e l'arte di mangiar bene. Oltre al proprietario, Secondo Gazzolo, con la moglie, completano il gruppo altri illustri signori. Il professor Mantegazza, amico di Artusi, fisiologo di fama internazionale; il banchiere Viterbo, tanto ricco quanto ingenuo divoratore di vivande; il dottor D'Ancona, delegato del Consiglio di Amministrazione del Debito Pubblico della Turchia; Reza Kemal Aliyan, giovane turco, funzionario dello stesso consiglio; il ragionier Bonci, assicuratore con le mani in pasta; sua figlia Delia che cerca marito ma ancor più avventure. Riunisce tutti non solo il fine conviviale, ma anche un affare in fieri. Sono infatti gli anni d'inizio secolo in cui la finanza europea si andava impadronendo del commercio internazionale del decadente Impero Ottomano. Accade che, tra un pranzo, un felpato attrito di opinioni e interessi, un colloquio discreto, viene trovato morto un ospite; è chiuso a chiave in camera da letto ma il professor Mantegazza è sicuro: è stato soffocato da mani umane. Circostanze che non collimano, passaggi segreti, colombi viaggiatori, tresche clandestine, fanno entrare ed uscire dalla scena, o agire coralmente, i personaggi, con la vivacità di un teatro brillante. E si adatta al luogo una sfumatura di gotico, in ironico contrasto con l'atteggiamento scientista all'epoca di gran voga.


La scrittura di Malvaldi mi piace sempre molto, l'autore riesce a districarsi tra vari stili ed epoche in modo superbo, creando una prosa gradevolissima da leggere e molto scorrevole. 
In questo caso, come già avvenuto in Odore di chiuso, l'epoca raccontata è quella di fine ottocento/inizio novecento e si riesce benissimo a immergersi nella vita di quegli anni, trainati da un protagonista sui generis che tuttavia coinvolge in modo simpatico: il ben noto Pellegrino Artusi.
L'autore del celebre libro di cucina, in un continuo omaggio alle sue ricette, si trova infatti coinvolto nuovamente in un caso giallo all'apparenza semplice ma in realtà estremamente intricato. Ho gradito molto il modo in cui sono state condotte e descritte le indagini: le supposizioni vengono espresse in modo chiaro e lineare, è facile seguirne l'andamento e, allo stesso tempo, per me è stato impossibile ipotizzare una soluzione prima di arrivare alla scoperta della verità.
I diversi personaggi presentati sono stati ben caratterizzati e i riferimenti a nomi reali, così come a fatti storici davvero accaduti e ben inseriti in questo contesto, hanno contribuito a rendere l'opera davvero appassionante.
Voto: 4,5/5

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lunedì 29 giugno 2020

[Libri] L'Odissea raccontata da Penelope, Circe, Calipso e le altre di Marilù Oliva


Titolo:
L'Odissea raccontata da Penelope, Circe, Calipso e le altre
Autore: Marilù Oliva
Editore: Solferino
Pagine: 217
ISBN: 9788828203612

L'Odissea non è la storia del viaggio di un uomo: è la storia d'amore di molte donne. C'è Calipso, che, avvinta dalle sue stesse reti di seduzione, si innamora di Ulisse ma deve lasciarlo andare. C'è Euriclea, la nutrice che lo ha cresciuto, e ci sono le sirene, ciecamente decise a distruggerlo. C'è Nausicaa, seduttrice immatura ma potente, che non osa nemmeno toccarlo. C'è Circe dominatrice, che disprezza i maschi finché non ne incontra uno diverso da tutti gli altri. E naturalmente c'è lei, Penelope, la sposa che non si limita ad attendere il marito, ma gli è pari in astuzia e in caparbietà. In questo libro, sono loro a cantare le peregrinazioni dell'eroe inquieto, ciascuna protagonista di una tappa della grande avventura, ribaltando la prospettiva unica del maschile nella polifonia del femminile: che conquista, risolve, combatte. Alle loro voci fa da controcanto quella di Atena, dea ex machina, che sprona sia Telemaco sia Ulisse a fare ciò che devono: la voce della grande donna dietro ogni grande uomo. In un curioso alternarsi di punti di vista, torna in vita e vibra di nuovi significati un classico immortale, in una narrazione che vola sulla varietà e sulla verità dei sentimenti umani.


Nell'ultimo periodo mi sono appassionata di mitologia, a partire dagli dei dell'Olimpo della saga di Percy Jackson per arrivare al Canto di Penelope, quindi ho letto questo romanzo con molto piacere.
L'opera ricalca molto il lavoro della Atwood soprattutto nella parte finale dove la protagonista è Penelope, moglie devota e abile negoziatrice. Ammetto che il conoscere già molti retroscena della vicenda mi ha aiutata ad apprezzare ancora di più questo capitolo. 
L'originalità del testo sta nella presenza di altri punti di vista femminili che, attraverso occhi e posizioni diverse, permettono di analizzare e far conoscere le tante sfaccettature del personaggio di Odisseo. Oltre alle figure più note come Circe, Scilla e Cariddi e le Sirene, mi è infatti piaciuto molto leggere e scoprire Calipso, Nausicaa e Euriclea, approfondendo la loro storia. 
Tutti i personaggi femminili menzionati ne escono molto più forti dell'eroe e acquistano una particolare carica che, oltre a sottolineare piccoli gesti nella storia, mira a ristabilire un ordine che forse è stato nascosto e travisato per molti anni. 
Voto: 4/5

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domenica 28 giugno 2020

[Libri] Il canto di Penelope di Margaret Atwood


Titolo:
Il canto di Penelope
Autore: Margaret Atwood
Editore: Ponte alle Grazie
Pagine: 153
ISBN: 9788833311326

Fedele e saggia, Penelope ha atteso per vent'anni il ritorno del marito che, dopo aver vinto la guerra di Troia, ha vagato per il Mar Mediterraneo sconfiggendo mostri e amoreggiando con ninfe, principesse e dee, facendo sfoggio di grande astuzia, coraggio e notevole fascino, e guadagnandosi così una fama imperitura. E intanto che cosa faceva Penelope, chiusa in silenzio nella sua reggia? Sappiamo che piangeva e pregava per il ritorno del marito, che cercava di tenere a bada l'impulsività del figlio adolescente, che si barcamenava per respingere le proposte dei Proci e conservare così il regno. Ma cosa le passava veramente per la testa? Dopo essere morta e finita nell'Ade, Penelope non teme più la vendetta degli dèi e desidera raccontare la verità, anche per mettere a tacere certe voci spiacevoli che ha sentito sul suo conto. La sua versione della storia è ricca di colpi di scena, dipana dubbi antichi e suggerisce nuovi interrogativi, mettendo in luce la sua natura tormentata, in contrasto con la sua abituale immagine di equilibrio e pacatezza. L'autrice di culto Margaret Atwood, con la sua scrittura poetica, ironica e anticonvenzionale, dà voce a un personaggio femminile di grande fascino, protagonista di uno dei racconti più amati della storia occidentale.


Mi è piaciuta molto l'idea alla base di questo libro, cioè raccontare la celebre storia alla base dell'Odissea dal punto di vista femminile, quello di Penelope, protagonista secondaria della vicenda ma importantissima e spesso sottovalutata.
L'autrice ha uno stile estremamente coinvolgente e nonostante la brevità del testo, che proprio per queste caratteristiche si legge davvero in un soffio, sono rimasta profondamente colpita da quanto raccontato. 
L'espediente usato per mettere su carta i ricordi della donna è quello di un fantasma che vaga nell'Ade richiamando alla memoria episodi passati e incontrando di tanto in tanto, nei campi di asfodeli, le tante altre figure protagoniste della storia. Grazie a ciò vengono in superficie in modo dettagliato intrighi e sotterfugi ma soprattutto emerge il carattere tenace, furbo e sicuramente intelligentissimo della regina. Il suo dolore per la perdita, la struggente malinconia dell'attesa e la nostalgia per un uomo che anche dopo il suo ritorno non riesce a stabilizzarsi costruiscono una figura davanti alla quale diventa impossibile rimanere indifferenti. 
Gli intermezzi costituiti dal coro delle ancelle, vere e proprie scene teatrali, se all'inizio sembrano un po' stonare con la fluidità della narrazione, diventano via via piacevoli e arricchiscono il testo di una vena poetica che contribuisce a completare un quadro intenso e struggente.
Voto: 4,5/5

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venerdì 26 giugno 2020

[Libri] Eroi dell'Olimpo. L'eroe perduto di Rick Riordan


Titolo: Eroi dell'Olimpo. L'eroe perduto
Autore: Rick Riordan
Editore: Mondadori
Pagine: 518
ISBN: 9788804688969

Jason si risveglia in uno scuolabus, accanto al suo migliore amico e a una bellissima ragazza. Ed è terrorizzato. C'è infatti un piccolo problema: non ricorda assolutamente nulla di sé. E quando una torma di spiriti della tempesta cerca di ucciderlo, qualcosa gli suggerisce che dovrà al più presto venire a capo del mistero. Piper non si spiega perché il suo ragazzo non si ricordi di lei. Da qualche giorno il mondo sembra impazzito: suo padre si è volatilizzato, incubi ricorrenti la tormentano e una ragazza di nome Annabeth dice di essere in cerca di un tale Percy Jackson, scomparso dal Campo Mezzosangue... Leo ha sempre avuto un'attrazione per il fuoco, e quando arriva al Campo si sente stranamente a casa. Sarà quello il motivo per cui tutti gli dicono che una parte di lui discende dagli dei? Nel frattempo Era è stata rapita dai giganti, che minacciano di ucciderla. C'è solo un modo per salvarla, e solo tre semidei discendenti da antiche divinità Romane potranno affrontare l'impresa.


Questa serie è il sequel della famosa saga di Percy Jackson, della quale io ho letto solamente il primo titolo. In realtà, a parte qualche riferimento più o meno esplicito relativo a episodi avvenuti lì che per ovvie ragioni non conoscevo, non ho avuto particolari problemi a districarmi in questo nuovo mondo, dove agli dei greci dell'Olimpo vengono affiancate le loro versioni romane. 
Ho trovato simpatica l'idea di unire questi due mondi e mi è piaciuto il modo in cui l'autore è riuscito a gestire questa dualità delle divinità. Inoltre, nella nuova storia sono stati introdotti elementi comuni come il Campo Mezzosangue che hanno creato un perfetto legame con il passato. 
I tre protagonisti mi sono piaciuti tutti, le loro personalità sono ben assortite e si completano crescendo e maturando nel corso dei capitoli. Dopo una partenza che personalmente ho trovato un po' debole, entrando nel vivo della storia, le avventure vissute dal trio hanno assicurato un ritmo incalzante alla trama e, grazie ad una scrittura semplice e diretta, sono riuscite ad appassionarmi e tenermi incollata alle pagine. 
Voto: 4/5

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mercoledì 24 giugno 2020

[Libri] Le ricette della signora Tokue di Durian Sukegawa


Titolo: Le ricette della signora Tokue
Autore: Durian Sukegawa
Editore: Einaudi
Pagine: 180
ISBN: 9788806241032

Sentarō è un uomo di mezza età, ombroso e solitario. Pasticciere senza vocazione, è costretto a lavorare da Doraharu, una piccola bottega di dolciumi nei sobborghi di Tōkyō, per ripagare un debito contratto anni prima con il proprietario. Da mattina a sera Sentarō confeziona dorayaki - dolci tipici giapponesi a base di pandispagna e an, una confettura di fagioli azuki - e li serve a una clientela modesta ma fedele, composta principalmente da studentesse chiassose che si ritrovano lì dopo la scuola. Da loro si discosta Wakana, un'adolescente introversa, vittima di un contesto familiare complicato. Il pasticciere infelice lavora solo il minimo indispensabile: appena può abbassa la saracinesca e affoga i suoi dispiaceri nel sakè, contando i giorni che lo separano dal momento in cui salderà il suo debito e riacquisterà la libertà. Finché all'improvviso tutto cambia: sotto il ciliegio in fiore davanti a Doraharu compare un'anziana signora dai capelli bianchi e dalle mani nodose e deformi. La settantaseienne Tokue si offre come aiuto pasticciera a fronte di una paga ridicola. Inizialmente riluttante, Sentarō si convince ad assumerla dopo aver assaggiato la sua confettura an. Sublime. Niente a che vedere con il preparato industriale che ha sempre utilizzato. Nel giro di poco tempo, le vendite raddoppiano e Doraharu vive la stagione più gloriosa che Sentarō ricordi. Ma qual è la ricetta segreta della signora Tokue? Con amorevole perseveranza, l'anziana signora insegna a Sentarō i lenti e minuziosi passaggi grazie ai quali si compie la magia: «Si tratta di osservare bene l'aspetto degli azuki. Di aprirsi a ciò che hanno da dirci. Significa, per esempio, immaginare i giorni di pioggia e i giorni di sole che hanno vissuto. Ascoltare la storia del loro viaggio, dei venti che li hanno portati fino a noi». Come madeleine proustiane, i dolcetti giapponesi diventano un pretesto per i viaggi interiori di Sentarō e Tokue, fra i quali si instaura un legame profondo che lascia emergere segreti ben più nascosti e ferite insanabili. Con l'autunno, però, un'ombra cala sulla piccola bottega sotto al ciliegio: quando il segreto di Tokue viene alla luce, la clientela del negozio si dirada e la donna, costretta a misurarsi di nuovo con il pregiudizio e l'ostracismo sociale che l'ha perseguitata per tutta la vita, impartirà a Sentarō e Wakana la lezione più preziosa di tutte.


Questo romanzo è una storia di rinascita e di rivincita personale che mette insieme e confronta tre generazioni, creando tra i protagonisti un legame particolare. 
La vicenda che mi affascinata maggiormente è stata sicuramente quella della signora Tokue, infatti mi è piaciuta molto l'idea di usare come base della trama una capitolo della storia giapponese che personalmente non conoscevo e che mi ha colpita, cioè la segregazione dei lebbrosi, un fatto realmente accaduto e andato avanti addirittura fino al 1996, di cui si parla poco e che invece, a mio parere, meriterebbe più risonanza.
Mi hanno invece attirata meno le vicissitudini di Wakana, forse perché lasciata un po' in secondo piano, ma ho apprezzato le metafore disseminate nel testo, prima fra tutte quella dell'uccellino salvato dalla ragazza.
L'atmosfera che si respira attraverso le pagine è molto diversa dall'aria occidentale alla quale siamo abituati ma rispecchia perfettamente le abitudini e l'ambientazione orientale, creando una sorta di aria magica che contribuisce a rendere il racconto quasi una favola.
Ho trovato particolarmente bello e poetico il finale, perfetto per rendere omaggio a un personaggio speciale che mi ha conquistata con la sua dolcezza e la sua caparbietà, capace di dimostrare che il dolore si supera e bisogna sempre essere ottimisti.
Voto: 4,5/5

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domenica 21 giugno 2020

[Libri] Ossigeno di Sacha Naspini


Titolo: Ossigeno
Autore: Sacha Naspini
Editore: E/O
Pagine: 211
ISBN: 9788833571379

Laura scompare nel nulla il 12 agosto del '99, a otto anni. Viene ritrovata in un container il 6 ottobre del 2013. Adesso di anni ne ha ventidue. Luca sta cenando con suo padre, i carabinieri irrompono, portano via l'uomo. Le accuse mosse nei confronti dello stimato professor Carlo Maria Balestri sono gravissime: dietro la facciata di un antropologo di fama si nasconde il Male. Suo figlio non può che assistere alla scena, impotente. Cosa succede se un giorno scopri che la persona che ti ha generato è un mostro? "Ossigeno" è la storia di ciò che resta. La cattura del maniaco non è la fine di un incubo: segna l'inizio di nuove vite. L'esperimento perverso del professor Balestri continua: non imprigiona più delle bambine in una scatola di ferro, ci sono altre gabbie con le quali in molti devono confrontarsi. Per esempio quella genetica, del sangue, da cui Luca non ha via d'uscita. E com'è parlare a una figlia sopravvissuta a quattordici anni di reclusione? Laura sorride, si comporta come una ragazza normale. Ma a volte è colta da una sorta di raptus: dopo essersi persa nella città entra in un bar qualsiasi e si chiude in bagno. Se può, resta lì anche per un'ora. È il suo modo per riprendere fiato e poi tornare all'aperto, in apnea. Qualcuno è lì, la sta seguendo e lei lo sa. La domanda che continua a risuonare è questa: chi ha rinchiuso chi?


Questo romanzo è indubbiamente particolare, l'argomento trattato non è semplice e la svolta che la trama prende andando avanti nei capitoli è inaspettata e originale. 
Mi è piaciuta molto l'idea di mettere in secondo piano la figura del Mostro responsabile dei rapimenti e concentrarsi, invece, sugli altri personaggi e soprattutto sugli anni successivi ai fatti di cronaca. L'aspetto psicologico assume infatti una grande importanza e viene analizzato da più punti di vista. Luca e Laura, i giovani protagonisti ai lati opposti della storia ma irrimediabilmente legati non sono gli unici a lasciare la loro impronta ma, in modo più o meno marcato, ho notato l'importanza delle pagine dedicate, ad esempio, ad Anna e Martina, rispettivamente la madre e l'amica del cuore della bambina sequestrata. 
Tutta l'opera è permeata da un senso di dolore per la scomparsa e da sensi di colpa che emergono ancora dopo anni e ciò rende, secondo me, particolarmente azzeccato il titolo. L'ossigeno non è riferito solo alla vicenda principale descritta ma anche alla sensazione che il lettore prova leggendo, grazie anche allo stile di scrittura dell'autore, scorrevole e veloce ma carico di significato.
Il finale mi ha stupita: l'ultimo capitolo che sembrava quasi slegato dal resto mi ha spiazzata con un effetto sorpresa che ha contribuito a farmi apprezzare molto tutto il libro nel suo complesso.
Voto: 4,5/5

venerdì 19 giugno 2020

[Libri] Addio mia amata di Raymond Chandler


Titolo: Addio mia amata
Autore: Raymond Chandler
Editore: Feltrinelli
Pagine: 238
ISBN: 9788807890123

Sullo sfondo di una California ricca e corrotta, pullulante anche di miserabili in attesa del colpo grosso, Philiph Marlowe viene sguinzagliato sulle tracce di un marito scomparso. Si imbatte in un ex carcerato, uscito di galera dopo otto anni di detenzione, e da lui viene incaricato di trovare la sua donna, anche lei scomparsa. Ne nasce una vicenda a tinte forti, condita di ricatti e violenza, lusso e una lunga catena di delitti.


Non nascondo di aver fatto un po' fatica, soprattutto all'inizio, a districarmi tra i nomi dei personaggi e tra le tante situazioni più o meno ingarbugliate che si vengono a creare anche se, andando avanti e soprattutto nel finale, tutto viene riportato al proprio posto e trova un senso. 
Marlowe è un protagonista che colpisce con il suo carattere fuori dagli schemi: è intraprendente, spesso irruento e irritante ma dimostra una spiccata intelligenza e un senso dell'ordine e delle cose che lo rendono sicuramente apprezzabile.
Gli altri personaggi sono tutti spinti al limite, tanto da sembrare quasi esagerati ma nel complesso funzionano perfettamente nella storia e contribuiscono ad arricchirla. Anche i fatti descritti sono grotteschi e spesso surreali, ma riescono a tenere alta l'attenzione sulla trama che, grazie anche a uno stile di scrittura fluido e scorrevole, indiscutibilmente non riesce ad annoiare. 
Nel complesso questo romanzo risente un po' degli anni che si porta addosso ma mi è piaciuto molto proprio per questa sua diversità se rapportato ai noir e thriller dei giorni nostri.
Voto: 4/5

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lunedì 15 giugno 2020

[Libri] I battiti dell'amore di Jewel E. Ann


Titolo: I battiti dell'amore
Autore: Jewel E. Ann
Editore: Newton Compton Editori
Pagine: 416
ISBN: 9788822727299

Flint Hopkins è convinto di aver trovato la persona ideale a cui affittare lo spazio sopra il suo studio legale a Minneapolis. Spera ardentemente che la proposta di Ellen Rodgers vada a buon fine: le sue referenze sono ottime ed è persino di bell'aspetto. Ma quando Flint scopre che la ragazza passa le sue giornate a suonare... tutte le sue attese crollano. Ellen, infatti, è una terapeuta che usa la musica per aiutare i suoi pazienti. Tamburi, chitarre, persino urli a squarciagola. Flint è sul punto di scriverle una di quelle lettere degne di un avvocato d'assalto come lui, quando si accorge che a suo figlio, Harrison, affetto da una forma di autismo, Ellen sembra piacere molto. Un padre single non può certo competere con l'allegria contagiosa di una ragazza che suona la chitarra, ammaestra topolini e ha sempre il sorriso stampato sul viso. Purtroppo tende anche a invadere gli spazi di Flint... A sistemargli la cravatta, ad abbottonargli la camicia... Una cosa è certa: deve starle lontano!


Quella che dal titolo e dalla copertina appare come una delle solite storie romance si è rivelata in realtà una vicenda ben più profonda e complessa, ricca di dettagli e stravolgimenti che mi hanno tenuta incollata alle pagine. 
Mi sono piaciuti molto i due protagonisti, per quanto i loro caratteri siano diversi tra loro sono complementari e insieme riescono a creare una perfetta sintonia. Ellen è una donna dal passato particolare ma piena di vita e voglia di aiutare gli altri, Flint invece nasconde un segreto dolorosissimo che lo fa vivere costantemente nel senso di colpa, condizionando il suo presente e il rapporto con il figlio. 
Ho gradito molto gli argomenti affrontati dall'autrice nel libro e l'attenzione posta su di essi: in particolare, l'autismo di Harrison viene integrato completamente nella trama ma assolutamente non sminuito. Il disturbo, infatti, viene inserito nella quotidianità di tutti i personaggi in modo semplice e diretto, assicurando una perfetta evoluzione della narrazione. Mi è piaciuta anche l'idea di concentrarsi sulla musicoterapia, un argomento poco conosciuto ma decisamente interessante.
Ho trovato il finale forse un po' prevedibile e poco fantasioso ma nel complesso adatto alla storia e ben gestito. 
Voto: 4/5

martedì 9 giugno 2020

[Libri] Uno di noi sta mentendo di Karen M. McManus


Titolo: Uno di noi sta mentendo
Autore: Karen M. McManus
Editore: Mondadori
Pagine: 298
ISBN: 9788804685753

"Era una bugia che raccontavo perché era più facile della verità. E perché un po' ci credevo. So cosa significa raccontarsi una bugia così tante volte da farla diventare realtà. Ma la verità viene sempre fuori. Prima o poi." Cinque studenti sono costretti a trascorrere un'interminabile ora di punizione nella stessa aula. Bronwyn, occhiali e capelli raccolti da studentessa modello, non ha mai infranto le regole in vita sua e vive per essere ammessa a un'università prestigiosa e rendere fieri i suoi genitori. Nate, capelli scuri disordinati e un giubbino di pelle malandato, è in libertà vigilata per spaccio di erba e sembra a un passo dall'andare completamente alla deriva. Cooper, il ragazzo d'oro con cui tutte vorrebbero stare, è la star della scuola e sogna l'ingaggio in una grande squadra di baseball. Addy, una chioma di folti ricci biondi e un viso grazioso a forma di cuore, sta cercando di tenere insieme i pezzi della sua vita perfetta. Infine Simon, l'emarginato, lo strano, che, per prendersi la sua rivincita su chi lo ha sempre trattato male, si è inventato una app che rivela ogni settimana dettagli piccanti della vita privata degli studenti. Pur conoscendosi da anni, non possono certo definirsi amici. Qualcosa li unisce, però. Nessuno di loro è davvero e fino in fondo come appare. Ognuno di loro dietro alla facciata "pubblica" nasconde molto altro, un mondo di fragilità, insicurezze e paure, ma anche di segreti piccoli e grandi di cui nessuno, o quasi, è a conoscenza. Da quell'aula solo in quattro usciranno vivi. All'improvviso e senza apparente motivo, Simon cade a terra davanti ai compagni e muore. Non appena si capisce che quella che sembrava una morte dovuta a un improvviso malore in realtà è un omicidio, il mondo di Bronwyn, Nate, Cooper e Addy inizia a vacillare. E crolla definitivamente quando la polizia scopre che i protagonisti di un ultimo post mai pubblicato di Simon sono proprio loro. In men che non si dica, i quattro ragazzi da semplici testimoni diventano i principali indagati dell'omicidio...


Ho sentito parlare benissimo di questo romanzo uscito qualche anno fa e finalmente è arrivato il suo momento! Ammetto di essere stata un po' titubante perché spesso mi ritrovo in disaccordo su giudizi troppo entusiastici, ma in questo caso sono contenta di poter confermare anche la mia valutazione positiva sul libro.
La trama è semplice ma intrigante, ho apprezzato lo stile dell'autrice estremamente scorrevole e mi è piaciuta moltissimo l'alternanza dei quattro diversi punti di vista nella narrazione, utile per entrare a fondo nella psicologia di tutti e per osservare l'andamento della storia a tutto tondo. 
I protagonisti sono ben assortiti e rappresentano in modo esemplare lo stereotipo degli adolescenti presenti in ogni opera americana che si rispetti: Addy è la ragazza bella ma soggiogata dal fidanzato prepotente che cerca il riscatto mostrando il carattere, Bronwyn è la studentessa modello con ottimi voti e una condotta apparentemente irreprensibile, Cooper è lo sportivo nel quale i genitori ripongono le proprie speranze per il futuro e Nate è il ragazzo con problemi familiari che lo spingono verso crimini più o meno gravi. Nonostante ciò possa apparire scontato e deludente, in realtà è una formula che funziona, probabilmente proprio perché il modello riprende schemi già visti e quindi facilmente interpretabili. La parte interessante non è tanto scoprire quanto la facciata mostrata dai giovani sia ben diversa dalla realtà, quanto piuttosto chiedersi cosa e come verrà svelato nel corso della narrazione.
Ho trovato un po' debole il filone delle indagini e, in generale, tutta la parte riguardante la polizia. Capisco che la vicenda si sia concentrata quasi esclusivamente sui giovani ma non sarebbe stato male uno sguardo più approfondito anche in questo senso.
La rivelazione sul colpevole non è stata un colpo di scena così clamoroso come mi aspettavo ma, per me, pur avendo iniziato a sospettare in quale direzione si sarebbe orientato il finale, è stranamente stata una sorpresa.
Voto: 4/5

Challenge Jukebook 2.0: leggi un libro che abbia almeno quattro POV narrativi
Guess my book Reading Challenge: leggi un libro che abbia un numero nel titolo

sabato 6 giugno 2020

[Libri] Le coccinelle non hanno paura di Stefano Corbetta


Titolo: Le coccinelle non hanno paura
Autore: Stefano Corbetta
Editore: Morellini
Pagine: 253
ISBN: 9788862984843

Teo ha un segreto: può fotografare con gli occhi e rivedere quelle immagini anni dopo, ancora perfette. E con la sua Nikon, per una vita, ha ritratto il mondo. Perciò lo sa bene, le fotografie nascondono sempre un segreto. Ma il mondo di Teo non è una fotografia, perfetta e immutabile, si consuma, e lo fa molto in fretta, perché Teo adesso ha poche settimane di vita. E così Luca, esperto di jazz, non lo lascia mai solo, e nemmeno Elena, la sua compagna che aspetta un bambino. Poi c'è Arianna che illumina tutto ciò che tocca, la giovane psicologa che lo guiderà in un viaggio a caccia di un uomo misterioso, alla scoperta della verità nascosta in un dattiloscritto emerso da un passato lontano e in una vecchia fotografia in bianco e nero.


Questo romanzo è intriso di malinconia, tuttavia questa caratteristica va intesa in senso buono, infatti ciò non ha reso la lettura triste o negativa, ma semplicemente i vari capitoli sono stati pervasi da questa aria che, nel complesso, è ciò che ha fatto diventare l'opera diversa e apprezzabile.
I personaggi mi sono piaciuti tutti, li ho trovati ben caratterizzati e distinti, ognuno diverso dall'altro ma perfetti nell'insieme. Sono riusciti a dare al libro un aria di normalità e di quotidianità nonostante l'argomento di fondo trattato non fosse così comune. Mi ha colpita, in particolare, la figura di Arianna e avrei gradito più dettagli e informazioni sulla sua vita e sul suo passato. Penso che avrebbe potuto arricchire maggiormente il tutto, nonostante le sue apparizioni fugaci ma piene di significato. 
Mi è piaciuto molto come è stato gestito, sul piano narrativo, il doppio racconto della vita al presente di Teo e della particolarissima storia di Grazia e del signor P. Questo secondo filone che si interseca perfettamente nella trama principale è stato fondamentale per evitare di cadere in una narrazione troppo piatta e prevedibile.
Da circa metà libro ho iniziato a chiedermi come sarebbe stato il finale e ammetto che un po' ne sia rimasta delusa. Mi è sembrato, infatti, sicuramente adatto ma allo stesso tempo troppo veloce e brusco. Ho avuto la sensazione che non rendesse pienamente giustizia a quanto raccontato fino a quel momento.
Voto: 4/5

Challenge Jukebook 2.0: leggi un libro che abbia una coccinella in copertina o nel testo o nell'immagine
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mercoledì 3 giugno 2020

[Libri] Sara al tramonto di Maurizio de Giovanni


Titolo: Sara al tramonto
Autore: Maurizio de Giovanni
Editore: Rizzoli
Pagine: 364
ISBN: 9788817109598

Sara non vuole esistere. Il suo dono è l'invisibilità, il talento di rubare i segreti delle persone. Capelli grigi, di una bellezza trattenuta solo dall'anonimato in cui si è chiusa, per amore ha lasciato tutto seguendo l'unico uomo capace di farla sentire viva. Ma non si è mai pentita di nulla e rivendica ogni scelta. Poliziotta in pensione, ha lavorato in un'unità legata ai Servizi, impegnata in intercettazioni non autorizzate. Il tempo le è scivolato tra le dita mentre ascoltava le storie degli altri. E adesso che Viola, la compagna del figlio morto, la sta per rendere nonna, il destino le presenta un nuovo caso. Anche se è fuori dal giro, una vecchia collega che ben conosce la sua abilità nel leggere le labbra - fin quasi i pensieri - della gente, la spinge a indagare su un omicidio già risolto. Così Sara, che non si fida mai delle verità più ovvie, torna in azione, in compagnia di Davide Pardo, uno sbirro stropicciato che si ritrova accanto per caso, e con il contributo inatteso di Viola e del suo occhio da fotografa a cui non sfugge nulla.


Non conosco l'autore in modo approfondito avendo letto solamente una delle sue opere ma questa serie mi ha attratta fin dalla sua uscita e, visto che siamo già arrivati al terzo volume pubblicato, ho deciso, finalmente, di dargli una chance. 
La protagonista Sara è sicuramente interessante e mi è piaciuta moltissimo. Ho gradito, in particolare, la sua ambivalenza, il suo essere allo stesso tempo buona e cattiva: infatti, se da un lato rientra nella categoria dei difensori della legge, dal punto di vista privato convive con il senso di colpa che si porta dietro da decenni per l'abbandono della famiglia e soprattutto del figlio. I ricordi dei momenti felici passati con Massimiliano, le decisioni prese di getto seguendo esclusivamente il cuore l'hanno resa ai miei occhi estremamente fragile, ispirandomi un senso di tenerezza. Inoltre, gli errori che non si riescono a perdonarle vengono scontati attraverso gli incubi notturni e gli strani giochi del destino che mettono sul suo cammino la giovane Viola. 
Il suo è un personaggio che non sono riuscita a inquadrare completamente, non mi aspettavo le rivelazioni sul suo rapporto con Giorgio che sono emerse andando a scavare nella storia, ma sono proprio questa solitudine e voglia di riscatto che la rendono interessante. Spero quindi di ritrovarla e imparare a conoscerla meglio nei prossimi capitoli della serie.
Di Pardo ho apprezzato soprattutto il cane che rende le sue apparizioni sicuramente simpatiche e leggere, tuttavia non mi ha convinto appieno il suo carattere scontroso. 
Il caso trattato è particolare ma non mi ha entusiasmata tantissimo, nel corso dei capitoli non ho sentito il bisogno di andare avanti velocemente nella lettura per arrivare al nome del colpevole che, stranamente, avevo intuito già alcune pagine prima del finale. Le frasi conclusive del libro, tuttavia, hanno in parte contribuito a recuperare questa lieve delusione e mi hanno commossa.
Voto: 4/5

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