Titolo: Harry Potter e l'Ordine della Fenice
Autore: J.K. Rowling
Editore: Salani
Formato: Copertina rigida
Pagine: 807
ISBN-10: 8884513448
ISBN-13: 9788884513441
Quindicenne alle prese con improvvisi scoppi d'ira, la voglia di cambiare il mondo e le prime, cocenti, passioni amorose, Harry Potter sta per tornare alla Scuola di Alta Stregoneria di Hogwarts, dove frequenterà il quinto anno. Già infastidito dalle noie adolescenziali, il ragazzino è reduce da una noiosa estate con gli spregevoli Dursley e non vede l'ora di tornare alla movimentata vita degli apprendisti maghi. E, di certo, le avventure non mancheranno... Tessendo un'altra stupefacente trama, J.K. Rowling, questa volta dà voce alle inquietudini dell'adolescenza, mettendo in guardia contro la stupidità del potere e di chi lo usa per combattere il talento, il coraggio, la fantasia e la diversità.
Di tutti i libri della serie letti finora, questo è sicuramente quello che mi è piaciuto meno. L'ho trovato molto lungo e prolisso, in alcune parti anche un po' noioso. A differenza degli altri volumi, le parti dove c'è più azione sono relegate nelle ultime pagine e sono comunque solo funzionali a ciò che accadrà nei romanzi successivi.
Harry qui diventa antipatico, è in piena fase adolescenziale (primo bacio compreso) e si nota in modo estremamente chiaro: si mostra presuntuoso, non rispetta gli ordini e, in un certo senso, non fa altro che creare confusione. Ron e Hermione sono un po' sottotono, la Umbridge è davvero odiosa ma è il personaggio riuscito meglio perché riesce perfettamente nell'intento per il quale è stato inserito.
La morte di uno dei personaggi principali arriva all'improvviso e un po' mi ha destabilizzata, però è collocata in un contesto adatto ed è la leva che dà il via a una serie di conseguenze, quindi è un espediente che ho trovato utile e quasi necessario per movimentare e rendere maggiormente credibile tutta la vicenda.
Voto: 3/5
Harry qui diventa antipatico, è in piena fase adolescenziale (primo bacio compreso) e si nota in modo estremamente chiaro: si mostra presuntuoso, non rispetta gli ordini e, in un certo senso, non fa altro che creare confusione. Ron e Hermione sono un po' sottotono, la Umbridge è davvero odiosa ma è il personaggio riuscito meglio perché riesce perfettamente nell'intento per il quale è stato inserito.
La morte di uno dei personaggi principali arriva all'improvviso e un po' mi ha destabilizzata, però è collocata in un contesto adatto ed è la leva che dà il via a una serie di conseguenze, quindi è un espediente che ho trovato utile e quasi necessario per movimentare e rendere maggiormente credibile tutta la vicenda.
Voto: 3/5
Partecipo a:
Leggendo SerialMente: Fantasy (5)
Leggendo SerialMente: Fantasy (5)
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