Titolo: Le stanze buie
Autore: Francesca Diotallevi
Editore: Neri Pozza
Pagine: 304
ISBN: 9788854523890
Si possono coltivare le passioni in un tempo ingeneroso? Qualcosa di torbido e inesprimibile affiora alla superficie di questo romanzo. Ed è indefinito, difficilmente afferrabile eppure persistente, come il profumo che porta addosso Lucilla Flores, protagonista di questa storia fosca e al tempo stesso delicata e malinconica. Francesca Diotallevi, con una capacità di raccontare fuori dal comune, ci porta in una piccola provincia del Piemonte della seconda metà dell’Ottocento, dentro la casa di un aristocratico dedito a vigneti e poco d’altro. Dove la servitù inganna il tempo di un lavoro sempre uguale con qualche ingenuo pettegolezzo, e dove arriva a servizio un maggiordomo che prende il posto del vecchio zio appena scomparso.
Ma nessun dio oscuro e severo sarebbe stato capace di tanto dolore e di tanta ingiustizia: verso una bimba innocente, e verso la moglie del conte, Lucilla, una donna con il volto «velato di oscurità», smarrita dentro un segreto che non le si addice, che non dovrebbe appartenerle, lei, la creatura più lieve, sospesa e innocente che si possa immaginare. Le stanze buie è una dichiarazione d’amore alle passioni, alla poesia, alla bellezza della natura, a quel femminile che ci meraviglia ogni volta che si rivela a noi. La storia di un amore negato, la prepotenza di un mondo chiuso e meschino, capace soltanto di nascondere, di reprimere, di lasciare che esistenze intere si lascino coprire dalla polvere della storia senza riscatto e senza futuro.
Tra queste stanze ferite dal pregiudizio e dall’indifferenza, Francesca Diotallevi trova, però, una luce e una delicatezza quasi preraffaelita e in questo contrasto affila una lama che taglia sempre perfettamente. E mostra che la felicità non è nelle cose del mondo, se il tempo è ostile.
Ma nessun dio oscuro e severo sarebbe stato capace di tanto dolore e di tanta ingiustizia: verso una bimba innocente, e verso la moglie del conte, Lucilla, una donna con il volto «velato di oscurità», smarrita dentro un segreto che non le si addice, che non dovrebbe appartenerle, lei, la creatura più lieve, sospesa e innocente che si possa immaginare. Le stanze buie è una dichiarazione d’amore alle passioni, alla poesia, alla bellezza della natura, a quel femminile che ci meraviglia ogni volta che si rivela a noi. La storia di un amore negato, la prepotenza di un mondo chiuso e meschino, capace soltanto di nascondere, di reprimere, di lasciare che esistenze intere si lascino coprire dalla polvere della storia senza riscatto e senza futuro.
Tra queste stanze ferite dal pregiudizio e dall’indifferenza, Francesca Diotallevi trova, però, una luce e una delicatezza quasi preraffaelita e in questo contrasto affila una lama che taglia sempre perfettamente. E mostra che la felicità non è nelle cose del mondo, se il tempo è ostile.
Di questa autrice ho letto, tanti anni fa, "Dentro soffia il vento", un romanzo che ricordo con molto piacere e che mi è rimasto nel cuore. Quando mi è capitato questo titolo davanti non ho potuto resistere e sono molto felice perché ho ritrovato la penna che mi aveva fatta innamorare.
La storia è quella di Vittorio, un maggiordomo che, attraverso ricordi e salti nel passato, racconta la singolare e tragica vicenda della famiglia Flores.
Mi ha colpita l'attenzione data alla professione del protagonista, un mestiere del quale si conosce poco e che, personalmente, reputo affascinante. Il modo in cui la sua vita si è intrecciata con quella di Lucilla e della piccola Nora, lentamente ma in modo costante grazie a tanti piccoli dettagli lasciati nel corso delle pagine, è stato perfetto.
Non mi aspettavo tutte le rivelazioni che vengono fuori nel corso dei capitoli, la narrazione mi ha tenuta incollata grazie a un'atmosfera un po' cupa e misteriosa adattissima a quanto riportato, per arrivare a un colpo di scena conclusivo che ha stravolto l'idea che mi ero costruita fino a quel momento e che mi ha davvero lasciata senza parole e con addosso un senso di malinconia difficile da mandare via.
Voto: 4,5/5
Travelbook nello Spazio: Pesci grandi 4
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