Titolo: La fioraia del Giambellino
Autore: Rosa Teruzzi
Editore: Marsilio
Pagine: 176
ISBN: 9788829706891
Avvicinandosi il tanto atteso giorno delle nozze, Manuela, ragazza milanese romantica e un po’ all’antica, sogna di realizzare il suo desiderio più grande: essere accompagnata all’altare dal padre. Il problema è che lei quel genitore non l’ha mai conosciuto e non sa chi sia. È un segreto che sua madre ha gelosamente custodito, e che per nulla al mondo accetterebbe di rivelare. Stanca delle continue liti in famiglia per ottenere la confessione cui tanto tiene, a Manuela non resta che cercare aiuto altrove. Così bussa alla porta del vecchio casello ferroviario, dove abitano tre donne assai originali, sulle quali ha letto qualcosa in una pagina di cronaca nera: la poliziotta Vittoria, tosta e non proprio un modello di simpatia, sua madre Libera, fioraia con il pallino dell’investigazione, e la nonna Iole, eccentrica insegnante di yoga, femminista e post hippie. Sono tre donne diversissime, spesso litigiose, con il talento di mettersi nei guai ficcando il naso nelle faccende altrui. Saranno proprio loro, dopo le iniziali esitazioni, ad andare alla ricerca del misterioso padre. Le tracce, come in una caccia al tesoro di crescente suspense, le condurranno in giro per Milano e nei paesini della Brianza, a rivangare l’oscuro passato della madre di Manuela, custodito nei ricordi e nelle omertà di chi l’ha conosciuta da giovane. E a mano a mano che si avvicineranno alla soluzione del caso, si troveranno di fronte al dilemma: rivelare la scabrosa verità, oppure no?
Ho letto il primo volume di questa serie due anni fa, ripromettendomi di andare avanti, ma sono passati fin troppi mesi prima che mi decidessi di farlo!
Come già nel precedente capitolo il personaggio che ho apprezzato di più è stato quello della fioraia Libera, una donna che dimostra carattere e abilità, rimanendo allo stesso tempo, semplice e spesso dubbiosa su tanti aspetti della propria vita. Ho trovato invece un po' eccessiva Iole, alcune sue caratteristiche e battute che all'inizio sembravano estremamente divertenti sono diventati via via troppo predominanti. Vittoria mi è apparsa sfuggente e, sinceramente, non ho capito e condiviso il suo comportamento nei confronti della famiglia, spero quindi che nei prossimi titoli della saga tutto ciò trovi una spiegazione.
Il caso investigativo trattato non mi ha entusiasmata particolarmente: la soluzione mi è sembrata abbastanza prevedibile e anche il colpo di scena finale, pur riuscendo a sorprendermi, è rimasto in sospeso e mi ha lasciata con dubbi e interrogativi che, in questo caso, dubito verranno chiariti in futuro.
Voto: 3,5/5
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Quanto mi piace questa serie, leggera, divertente, attuale
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