Titolo: Il quaderno dell'amore perduto
Autore: Valérie Perrin
Editore: Nord
Pagine: 348
ISBN: 9788842933236
La vita di Justine è un libro le cui pagine sono l'una uguale all'altra. Segnata dalla morte dei genitori, ha scelto di vivere a Milly - un paesino di cinquecento anime nel cuore della Francia - e di rifugiarsi in un lavoro sicuro come assistente in una casa di riposo. Ed è proprio lì, alle Ortensie, che Justine conosce Hélène. Arrivata al capitolo conclusivo di un'esistenza affrontata con passione e coraggio, Hélène racconta a Justine la storia del suo grande amore, un amore spezzato dalla furia della guerra e nutrito dalla forza della speranza. Per Justine, salvare quei ricordi - quell'amore - dalle nebbie del tempo diventa quasi una missione. Così compra un quaderno azzurro in cui riporta ogni parola di Hélène e, mentre le pagine si riempiono del passato, Justine inizia a guardare al presente con occhi diversi. Forse il tempo di ascoltare i racconti degli altri è finito, ed è ora di sperimentare l'amore sulla propria pelle. Ma troverà il coraggio d'impugnare la penna per scrivere il proprio destino?
Dopo la lettura di "Cambiare l'acqua ai fiori" mi è stato suggerito di recuperare anche questo titolo dell'autrice che è, in realtà, antecedente, essendo il suo romanzo d'esordio.
Personalmente l'ho trovato meno d'impatto e, pur riconoscendo tra le pagine lo stile delicato e poetico della Perrin, non posso negare di aver trovato una scrittura un po' acerba rispetto alla sua opera più famosa.
Ho apprezzato l'idea di ambientare la storia tra le mura di una casa di riposo, dando voce a figure spesso emarginate e riportando alla luce i ricordi e la saggezza degli anziani. Le due vicende principali del passato, che coinvolgono in modo più o meno diretto la giovane protagonista Justine, sono apparentemente slegate ma convergono in più punti, anche se mi aspettavo una commistione maggiore, soprattutto nella parte conclusiva.
Alcune rivelazioni sono state decisamente inaspettate, altre su di me hanno avuto un effetto meno sorprendente ma, nel complesso, il testo mi è piaciuto molto e lo consiglio.
Voto: 4/5
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