Titolo: Amo la mia vita
Autore: Sophie Kinsella
Editore: Mondadori
Pagine: 324
ISBN: 9788804732471
Ava vive a Londra, ha tre amiche del cuore e un compagno speciale, il suo beagle Harold, un cane molto vivace e disubbidiente che ne combina di tutti i colori. Non ha ancora trovato l'anima gemella e, dopo una lunga serie di incontri a dir poco insoddisfacenti, capisce che la ricerca di un partner online non fa per lei. Ava ha in mente mille progetti per la sua vita, le piace "ampliare i suoi orizzonti" anche se in realtà non sa quale strada prendere. Di fatto si guadagna da vivere scrivendo i bugiardini dei farmaci, è iscritta a un corso di aromaterapia e ha iniziato un suo romanzo, però non è molto ispirata. Decide perciò di partecipare a un corso di scrittura in Puglia dove conosce un uomo bello e misterioso da cui è irresistibilmente attratta. Tra i due scocca la scintilla, ma decidono di non chiedersi nulla delle loro rispettive vite, nome compreso. Alla fine di questa romantica avventura scoprono con gioia di essere entrambi diretti a Londra e cominciano a frequentarsi, ed è così che hanno inizio le sorprese… Ava avrà trovato l'uomo giusto o è solo un abbaglio?
La Kinsella è un'autrice che mi piace moltissimo e, nel corso degli anni, ho letto quasi tutte le sue opere. Quello che ho trovato in ognuna è stata la fluidità dello stile di scrittura che riesce a catturare il lettore e a far scorrere pagine e capitoli davvero senza rendersene conto. Quest'ultima pubblicazione non è sfuggita a questa caratteristica ma, purtroppo, nel complesso non mi ha convinta.
Ho trovato simpatica l'idea alla base della trama, cioè una coppia nata in modo del tutto casuale durante un corso in Puglia, ma il successivo sviluppo non è stato all'altezza delle aspettative. L'ambientazione in Italia, infatti, avrebbe potuto essere più dettagliata ma, soprattutto, non sono proprio riuscita ad apprezzare i due protagonisti. Ava in molti passaggi si è dimostrata insopportabile, eccessiva nelle sue posizioni e, a volte, anche poco coerente. Dutch, invece, mi è sembrato indeciso e debole su troppi aspetti della sua vita personale e lavorativa. Più simpatici, anche se un po' stereotipati, i loro amici che riescono a rendere più allegri molti passaggi della storia.
Voto: 3/5
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