Titolo: Ragione & sentimento
Autore: Stefania Bertola
Editore: Einaudi
Pagine: 224
ISBN: 9788806237035
La morte improvvisa di Gianandrea Cerrato, valente avvocato penalista, oltre a privare una moglie del marito e tre figlie del padre, ha delle conseguenze del tutto inaspettate. Da un giorno all'altro le quattro donne si trovano a dover riorganizzare la loro vita. Ed è Eleonora, la figlia maggiore, a cercare il modo di mandare avanti quella famiglia di femmine «variamente deragliate». Mentre la piccola Margherita vive in una dimensione parallela, Eleonora e Marianna sono divise da una visione opposta dell'esistenza e dell'amore: Marianna legge Shakespeare e crede nell'amore assoluto, Eleonora invece, impegnata com'è a sbarcare il lunario e ad arginare la follia collettiva, non è affatto sicura di sapere cosa sia, veramente, l'amore. Intorno a loro si muove il mondo, con le sorprese, l'allegria, l'inganno. La ragione e il sentimento. Perché quella è una delle grandi battaglie che ci tocca combattere nella vita. Non proprio a tutti, perché esistono esseri fortunati senza ragione, o senza sentimento. Ma la maggior parte di noi ne ha un po' dell'una e un po' dell'altro, e non sempre riesce a farli coesistere pacificamente. Quindi si lotta: si lotta da sempre e si lotterà per sempre, e per questo motivo tra tutti i romanzi di Jane Austen “Ragione e sentimento” è quello più adatto a essere periodicamente riscritto, scagliandolo dentro il tempo e i secoli che passano.
Questo romanzo è una sorta di retelling dell'omonimo titolo della Austen ma ho notato che, dopo lo spunto di partenza, l'autrice abbia preso una strada tutta sua che, personalmente, non mi è dispiaciuta.
Le protagoniste principali sono tre sorelle dai tratti fisici e caratteriali molto diversi. Tutte sono particolari a modo loro, io ho preferito Eleonora trovandola più concreta e diretta ma ammetto che Marianna e Margherita mi hanno strappato più di una risata.
Anche le figure secondarie svolgono un ruolo importante e contribuiscono ad arricchire la storia di aneddoti e gradevoli battute, molte delle scene descritte sfociano quasi nell'irrealtà ma, nel complesso, rendono la trama scorrevole e simpatica.
Lo stile narrativo della Bertola è come sempre ironico e leggero, l'ambientazione nella Torino bene popolata di comari pettegole che vivono nell'ostentazione si contrappone bene alla ricerca dei sentimenti, per arrivare ad una conclusione dove ogni cosa sempre incastrarsi perfettamente al proprio posto.
Voto: 4/5
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