Titolo: Alla fine di una caramella al limone
Autore: Rachel Linden
Editore: Garzanti
Pagine: 384
ISBN: 9788811007661
Secondo una leggenda che si tramanda di generazione in generazione, esistono delle speciali caramelle al limone che possono guidarci sul sentiero giusto, mostrandoci le strade che abbiamo scelto di non percorrere. Lolly, trentatré anni, si sente persa e insoddisfatta. Per questo la saggia zia Gert le appoggia sul palmo della mano tre caramelle a forma di spicchio cosparse di zucchero, insieme a poche, semplici istruzioni: scartarle prima di andare a letto, sorbirle lentamente fino alla fine e appoggiare la testa sul cuscino. Un po' scettica ma anche curiosa, Lolly segue le indicazioni. Così, all'improvviso, si trova catapultata in un ristorante tutto suo sulla costa inglese. La notte successiva, invece, incontra la madre come se non fosse mai scomparsa, e quella dopo ancora ha una famiglia con il suo primo amore. Ogni volta fa sogni così vividi da sembrare più un'alternativa possibile che il prodotto della sua immaginazione. Ma questi scenari durano il tempo di una caramella e a tutti manca qualcosa, perché ogni scelta comporta una rinuncia. Forse, però, la zia non voleva farle vivere un sogno. Forse, il suo era un invito a osservare il presente con occhi diversi. Perché le nostre scelte passate possono sembrare un po' aspre, come le caramelle al limone, ma il retrogusto è dolce se troviamo dentro di noi la forza per cambiare il futuro. Una storia di scelte, dove il passato è lo specchio per costruire un futuro più felice. Perché i sogni possono diventare reali e durare più di una caramella. Basta essere capaci di non indugiare nei ricordi e avere il coraggio di riprendere in mano la propria vita.
Quando ho deciso di leggere questo romanzo, attratta inizialmente dal titolo, ero allo stesso tempo curiosa e intimorita dalla trama che, in tanti punti, mi ha ricordato il famoso film "Sliding doors". In effetti, la parte quasi magica dovuta alle caramelle al limone che permettono alla protagonista di vivere vite alternative non mi ha convinta subito ma ho trovato assolutamente ben riuscito lo stratagemma finale grazie al quale i due mondi si uniscono e si riesce a ricollegare tutto.
Mi è piaciuta l'ambientazione nel ristorante, ben descritto, che mi ha trasmesso il senso della famiglia e della loro unione, facendomi gioire, preoccupare e, in alcuni punti, anche commuovere.
Dei tre viaggi il più intenso, per me, è stato sicuramente il secondo che mi ha trasmesso un costante senso di malinconia.
Uno dei personaggi che ho apprezzato maggiormente è stato quello di zia Gert, saggia e riflessiva e, cosa che non accade spesso, ho gradito parecchio anche Rory, la figura maschile che riusciamo a conoscere attraverso i ricordi di Lolly.
Voto: 4/5
Libriko: 30J
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