Titolo: Lezioni di chimica
Autore: Bonnie Garmus
Editore: Rizzoli
Pagine: 464
ISBN: 9788817158176
La cucina è chimica e la chimica è vita. La capacità di cambiare tutto, compresi se stessi, comincia da qui. Elizabeth Zott è magnetica. Se entra in una stanza, state certi che non le staccherete gli occhi di dosso: perché è bella, e perché ha quel modo schietto di esprimere il proprio pensiero, che scende come una lama sulla superficie molle della morale comune. Siamo nel 1952, ed Elizabeth è una giovane chimica che lavora all’Hastings Research Institute in California, un ambiente ferocemente maschilista dove il suo innegabile talento viene per lo più messo a tacere, sabotato, o usato per il prestigio altrui. Malgrado le difficoltà, il coraggio di rivendicare diritti e successi non viene scalfito e spinge Elizabeth a perseverare. C’è solo un uomo che ammira la sua determinazione: è Calvin Evans, genio della chimica in odore di Nobel, con il quale nasce un sentimento puro in cui condivisione delle formule e attrazione fisica vanno di pari passo. Ma la vita, come la scienza, è soggetta a trasformazioni, e qualche anno dopo la tempra di Elizabeth, ora madre single, folgora un produttore televisivo che le affida la conduzione di Cena alle sei, un programma di cucina che nelle sue mani diventa un appuntamento quotidiano immancabile per il grande pubblico. Il suo approccio rivoluzionario ai fornelli, infarcito di digressioni scientifiche, non mira solo alla preparazione di stufati, ma anche ad aprire gli occhi all’universo femminile.
"Lezioni di chimica" è la storia di una donna irresistibile, che cade e si rialza più volte; è l’avventura di un’esistenza che ribalta gli schemi e costruisce un nuovo percorso, nonostante tutto. Con Elizabeth Zott si ride e si piange. È lei a dettare il ritmo, a indicarci quando andare a testa alta e quando invece è impossibile. Quello che sembra dirci, alla fine di tutto, è di non fermarci mai.
Ero molto curiosa di leggere questo romanzo perché tutte le recensioni che ho visto nel corso dei mesi scorsi erano entusiaste in merito a Elizabeth!
La protagonista, in effetti, è una donna straordinaria che, grazie alle sua intelligenza, riesce a suo modo a imporsi nella società californiana degli anni Cinquanta, estremamente maschilista e chiusa. Tra le righe, camminando al fianco della donna nel corso dei capitoli, si parla di casalinghe costrette nel loro ruolo di mogli e madri e dell'impossibilità di fare carriera nel mondo del lavoro, soprattutto in quello scientifico che, qui, ha ampio spazio.
Grazie alla determinazione e a una mentalità matematica, apparentemente fuori dagli schemi ma, in realtà, estremamente categorizzata della Zott, emerge prepotentemente il messaggio di credere in se stessi e nelle proprie capacità, cercando di non farsi abbattere dalle cose negative che, inevitabilmente, accadono.
Ho trovato bellissimo anche il personaggio di Mad, una ragazzina ben più sveglia della propria età che, forte della sua innocenza, da un lato si scontra con le brutture della vita ma, dall'altro, riesce a dare una svolta inaspettata alla narrazione.
Menzione speciale per il cane Seiemezza, la figura più carismatica e saggia di tutta l'opera! L'autrice è riuscita a esprimere in modo perfetto la dolcezza dei suoi pensieri, dimostrando un amore smisurato verso questi animali.
Voto: 4,5/5
Libriko: 1D
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