mercoledì 10 dicembre 2025

[Libri] Sangue marcio di Antonio Manzini

Titolo: Sangue marcio
Autore: Antonio Manzini
Editore: Piemme
Pagine: 224
ISBN: 9791223800690

Pietro e Massimo sono due bambini privilegiati. La loro è una famiglia facoltosa e hanno tutto quello che si può desiderare: una villa con piscina, un campo da tennis privato, i primi videogiochi. Un'infanzia felice, sospesa in un sogno borghese. Finché, un giorno d'autunno del 1976, il mondo crolla. La polizia irrompe in casa e il padre viene arrestato. I giornali, pochi giorni dopo, lo ribattezzeranno "il mostro delle Cinque Terre". Quasi trent'anni più tardi, i due fratelli non potrebbero essere più diversi. Pietro è cresciuto in un istituto a Torino ed è diventato un cronista di nera. Massimo, affidato a uno zio, è un commissario di polizia. A unirli di nuovo è una scia di delitti, firmati da un serial killer spietato. Il tempo li ha cambiati. Massimo, un ragazzino impulsivo che metteva tutti in riga con il suo motto «Vatti a nascondere in Tibet» oggi è un uomo svuotato, con troppe ombre e troppi Martini in corpo. Pietro ha un carattere introverso, incapace di lasciarsi accostare dagli altri. Ma il passato non si dimentica. E così, mentre il killer continua a colpire, i due fratelli si riavvicinano, tanto da ritrovarsi ad affrontare una resa dei conti, indietro fino al giorno in cui è crollato il mondo. "Sangue marcio" è un romanzo magnetico che scava nella psicologia dei personaggi, costringendo il lettore a confrontarsi con il lato oscuro dell'essere umano. È l'esordio di Antonio Manzini, pubblicato vent'anni fa che torna finalmente in libreria.


Manzini è un autore che ho apprezzato sia nella famosa serie di Rocco Schiavone, sia negli altri romanzi autoconclusivi che ho avuto modo di leggere. Anche in questo caso ho ritrovato la sua mano anche se personalmente ho notato alcuni dettagli di una scrittura più acerba rispetto a quello a cui siamo abituati.
Nel complesso l'opera mi è piaciuta molto, l'ambientazione è perfetta così come riferimenti indiretti a casi di cronaca reali, anche la parte psicologica che scava nella mente dei personaggi è ben gestita e riesce a tenere il lettore incollato alle pagine.
Purtroppo ho intuito quasi subito il nome del colpevole, secondo me togliendo molto all'attesa e alla voglia di capire e scoprire il finale. Inoltre molte scene mi sono apparse eccessivamente crude e, benché funzionali alla costruzione della mente dell'assassino, mi hanno un po' disturbata.
Voto: 3,5/5

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