Titolo: Quello che non siamo diventati
Autore: Tommaso Fusari
Editore: Mondadori
Formato: eBook
Pagine: 282
ISBN: 9788852095931
«Andrà tutto bene, Michael.» «E come fai a dirlo, Sara? Prevedi il futuro?» «Non prevedo il futuro, ma siamo insieme, no?» Mi volto verso il campo di cocomeri e le vigne, che avevamo attraversato per arrivare alla recinzione. Non c'è nessuno all'orizzonte. «E se andasse tutto male?» «Be', restiamo insieme.» «Sempre?» «Per tutta la vita.»
Una promessa fatta da bambini, calda e rassicurante come una carezza, come un abbraccio quando fuori fa tanto, tanto freddo. Un fratello e una sorella, Michael e Sara, che una volta erano inseparabili e ora sono quasi due estranei, due che, pur abitando sotto lo stesso tetto, si sfiorano appena. E, nel mezzo, la vita, fatta di momenti belli ma anche brutti, momenti in cui tutto può andare avanti, oppure può interrompersi bruscamente. Momenti che arrivano inaspettati per dirti che tutto deve cambiare. Anche se non vuoi, anche se non sei pronto. E a quel punto, poco importa come, tu devi trovare un modo per andare avanti. E questo hanno fatto Sara e Michael. Ognuno per conto proprio, però. Lei attenta a non far trapelare il dolore che le si appiccica alle ossa, agli occhi, ai battiti cardiaci e che le fa mancare l'aria, e a controllare sempre tutto, a non lasciarsi sfuggire niente, in un ingenuo tentativo di tenere ogni cosa in equilibrio. Lui in balia di ciò che accade, senza trovare mai la forza di avere un orientamento, col cuore imbottito di hashish e la testa di sogni infranti. Entrambi sempre più estranei, e lontani l'uno dal cuore dell'altra.
Ma a un certo punto però qualcosa, o meglio qualcuno, irrompe nella loro vita facendo vacillare il loro piccolo mondo cristallizzato, fatto di giorni sempre uguali, silenzi, muti rimproveri, possibilità sospese, distanze che diventano siderali e ricordi sbiaditi. Di nuovo, Michael e Sara sono di fronte a qualcosa che potrebbe stravolgere la loro esistenza. E se soltanto smettessero di vivere ogni cambiamento come una crepa dalla quale possono entrare solo cose brutte, forse potrebbero riprendere il cammino interrotto tanti anni prima, trovare il modo di tornare a respirare, a credere nel futuro, e, magari, infine, ritrovarsi.
Ho impiegato un po' per entrare nella vita di Sara e Michael, metabolizzare il loro rapporto tanto stretto e simbiotico da bambini quanto distaccato da adulti. Complice una situazione famigliare lontana dal mio vissuto, l'empatia verso i due protagonisti non è stata immediata, ma a un certo punto ne sono rimasta quasi inconsapevolmente travolta.
L'autore è stato molto bravo a tracciare un racconto via via più ricco di dettagli, grazie alle pagine dei ricordi e alla descrizione di momenti all'apparenza poco importanti ma, in realtà, indispensabili per comprendere il presente.
Tra i due fratelli ho preferito Sara, il suo personaggio mi ha colpita moltissimo, il suo dolore e i suoi gesti mi hanno sconvolta e trascinata dentro emozioni particolarmente toccanti. La vita di Michael invece non è riuscita a coinvolgermi così tanto, l'ho sentito più distante, non so se per una questione di genere. Tuttavia mi è piaciuta molto la sua svolta, le sue decisioni sofferte ma ferme mi hanno convinta e sicuramente l'hanno reso migliore.
Ho gradito il finale a metà: se da un lato la sospensione lasciata sul futuro mi è sembrata perfetta per staccarsi dalla storia con delicatezza e dolcezza, dall'altro avrei forse preferito avere maggiori conferme.
Voto: 4/5
Una promessa fatta da bambini, calda e rassicurante come una carezza, come un abbraccio quando fuori fa tanto, tanto freddo. Un fratello e una sorella, Michael e Sara, che una volta erano inseparabili e ora sono quasi due estranei, due che, pur abitando sotto lo stesso tetto, si sfiorano appena. E, nel mezzo, la vita, fatta di momenti belli ma anche brutti, momenti in cui tutto può andare avanti, oppure può interrompersi bruscamente. Momenti che arrivano inaspettati per dirti che tutto deve cambiare. Anche se non vuoi, anche se non sei pronto. E a quel punto, poco importa come, tu devi trovare un modo per andare avanti. E questo hanno fatto Sara e Michael. Ognuno per conto proprio, però. Lei attenta a non far trapelare il dolore che le si appiccica alle ossa, agli occhi, ai battiti cardiaci e che le fa mancare l'aria, e a controllare sempre tutto, a non lasciarsi sfuggire niente, in un ingenuo tentativo di tenere ogni cosa in equilibrio. Lui in balia di ciò che accade, senza trovare mai la forza di avere un orientamento, col cuore imbottito di hashish e la testa di sogni infranti. Entrambi sempre più estranei, e lontani l'uno dal cuore dell'altra.
Ma a un certo punto però qualcosa, o meglio qualcuno, irrompe nella loro vita facendo vacillare il loro piccolo mondo cristallizzato, fatto di giorni sempre uguali, silenzi, muti rimproveri, possibilità sospese, distanze che diventano siderali e ricordi sbiaditi. Di nuovo, Michael e Sara sono di fronte a qualcosa che potrebbe stravolgere la loro esistenza. E se soltanto smettessero di vivere ogni cambiamento come una crepa dalla quale possono entrare solo cose brutte, forse potrebbero riprendere il cammino interrotto tanti anni prima, trovare il modo di tornare a respirare, a credere nel futuro, e, magari, infine, ritrovarsi.
Ho impiegato un po' per entrare nella vita di Sara e Michael, metabolizzare il loro rapporto tanto stretto e simbiotico da bambini quanto distaccato da adulti. Complice una situazione famigliare lontana dal mio vissuto, l'empatia verso i due protagonisti non è stata immediata, ma a un certo punto ne sono rimasta quasi inconsapevolmente travolta.
L'autore è stato molto bravo a tracciare un racconto via via più ricco di dettagli, grazie alle pagine dei ricordi e alla descrizione di momenti all'apparenza poco importanti ma, in realtà, indispensabili per comprendere il presente.
Tra i due fratelli ho preferito Sara, il suo personaggio mi ha colpita moltissimo, il suo dolore e i suoi gesti mi hanno sconvolta e trascinata dentro emozioni particolarmente toccanti. La vita di Michael invece non è riuscita a coinvolgermi così tanto, l'ho sentito più distante, non so se per una questione di genere. Tuttavia mi è piaciuta molto la sua svolta, le sue decisioni sofferte ma ferme mi hanno convinta e sicuramente l'hanno reso migliore.
Ho gradito il finale a metà: se da un lato la sospensione lasciata sul futuro mi è sembrata perfetta per staccarsi dalla storia con delicatezza e dolcezza, dall'altro avrei forse preferito avere maggiori conferme.
Voto: 4/5
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