Titolo: Rubare la notte
Autore: Romana Petri
Editore: Mondadori
Pagine: 264
ISBN: 9788804764526
Tutti lo sanno: Antoine de Saint-Exupéry ha scritto "Il piccolo principe", uno dei romanzi più popolari del mondo. Quello che tutti non sanno è che Antoine, famigliarmente Tonio, è un personaggio che vale da solo una grande storia. Ed è la storia che Romana Petri ha scritto con la febbre e la furia di chi si lascia catturare da un carattere e lo fa suo, anzi lo ruba, tanto che il documento prende più che spesso la forma dell'immaginazione. Orfano di padre, Tonio vive un'infanzia felice nel castello di Saint-Maurice-de-Rémens, amato, celebrato, avviluppato al mostruoso quasi ossessivo amore per la madre; un'infanzia che gli resta incollata all'anima per tutta la vita, fin da quando, straziato, vede morire il fratello più giovane. L'infanzia lo tallona come un destino quando, esaltato, comincia a volare, pilota civile e pilota militare, quando si innamora tanto e tante volte, quando si trasferisce in America, quando scrive, persino quando si schiera e sceglie di combattere per un'idea di Francia che forse è sua e solo sua. Dove sia andato Tonio, non sappiamo, nei cieli in fiamme del 1944. Sappiamo che ci ha lasciato le stelle della notte, il sogno di una meraviglia che non si è mai consumata, il bambino che lui ci invita a riconoscere eterno dentro di noi. Romana Petri costruisce e decostruisce, sgretola le regole della biografia, evoca e racconta amori, amicizie e sgomenti come dettagli di un appetito d'avventura mai sazio, si muove fra le date e dentro la Storia alla sola ricerca del principe che ha sconfitto la notte ed è entrato volando nell'infinito.
Ero molto curiosa di leggere questo titolo candidato al premio Strega, di un'autrice estremamente prolifica ma che, personalmente, non avevo mai affrontato.
Il testo è una biografia romanzata dello scrittore Antoine de Saint-Exupéry, noto al grande pubblico per "Il piccolo principe" ma, in realtà, conosciutissimo in Francia e America negli anni Trenta anche per opere precedenti come "Volo di notte". È proprio da questo che prende il titolo il libro, dove la Petri gioca con il verbo francese "voler", che viene tradotto sia con volare che rubare, creando un'immagine che ho trovato estremamente evocativa e significativa.
Non conoscevo i dettagli della vita di Tonio e ho scoperto con piacere tanti piccoli particolari che mi hanno portata ad apprezzare ancora di più questo personaggio singolare. Mi sono piaciuti i riferimenti alla sua opera più famosa che mi hanno aiutata a capire l'origine di tante cose e mi hanno offerto una chiave di lettura differente di quella che molti considerano solamente una favola.
Lo stile di scrittura è coinvolgente e, grazie alle lettere che il protagonista scrive alla madre e che tornano spesso nel corso dei capitoli, si riesce a stabilire un grado di intimità profondo.
Delicatissimo il capitolo finale che narra la scomparsa dell'aviatore dal suo punto di vista, una conclusione che mi è sembrata perfetta per un testo tanto raffinato e intenso.
Ho ascoltato l'audiolibro ma ho ripetutamente avuto lo stimolo di appuntarmi passaggi o sottolineare frasi che mi hanno particolarmente colpita, quindi sicuramente acquisterò il cartaceo.
Voto: 5/5
Libriko: 8A
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