Titolo: Finché non aprirai quel libro
Autore: Michiko Aoyama
Editore: Garzanti
Pagine: 240
ISBN: 9788811003090
Giappone. Per prima cosa si entra in biblioteca. Poi bisogna trovare la signora Komachi, dalla pelle candida e con uno chignon fissato da uno spillone a fiori. Infine, aspettare che ci chieda: «Che cosa cerca?». Sembra una domanda banale, ma non lo è. Perché la signora Komachi non è come le altre bibliotecarie. Lei riesce a intuire quali siano i desideri, i rimorsi e i rimpianti della persona che le sta di fronte. Così, sa consigliare il libro capace di cambiarle la vita. Perché in fondo, come dice Borges, «il libro è una delle possibilità di felicità che abbiamo noi uomini». È così per Tomoka che, fagocitata dalla vita di città, ha smarrito la serenità; per Ryō, che ha un sogno, ma è in eterna attesa del momento giusto per realizzarlo. Poi ci sono Natsumi, che ha visto arenarsi la propria carriera dopo la gravidanza e non ha più la forza di lottare per riavere quello che ha perso; e Hiroya, troppo concentrato su sé stesso per cogliere nuove opportunità. Ognuno di loro esce dalla biblioteca stringendo tra le mani un libro inaspettato, e tra quelle pagine troverà il coraggio di cambiare prospettiva e non arrendersi. A volte è facile smarrire la strada e farsi domande sbagliate che non dissipano la nebbia che si ha davanti. Allora, bisogna guardare oltre e scorgere il raggio di sole che filtra dalle nuvole. La signora Komachi è lì per indicare la strada grazie al potere mai sopito dei libri.
I libri giapponesi, per me, hanno sempre una doppia accezione perché, se da un lato mi affascinano perché in genere sempre pieni della loro cultura tanto diversa dalla nostra, dall'altro, proprio per questo, mi spaventano un po' perché a volte diventano troppo mistici.
In questo caso, con non poca sorpresa, per quanto la seconda componente sia presente, ho trovato tanti dettagli in comune con i personaggi descritti. In particolare mi sono ritrovata molto in Natsumi, una mamma alle prese con la difficile gestione e coesione tra il suo lavoro e la figlia.
Ogni capitolo ha un diverso protagonista, queste cinque figure sono molto diverse tra loro, hanno professioni ed età spesso agli antipodi ma, oltre a incrociarsi in modo più o meno diretto, hanno in comune l'incontro con la signora Komachi, una bibliotecaria appassionata di lana cardata che, grazie a quello che sembra una sorta di incantesimo, riesce a indirizzare la vita di ognuno di loro verso la giusta direzione.
L'opera mi è piaciuta molto, alcuni passaggi mi sono sembrati meno interessanti di altri ma, nel complesso, la lettura è stata gradevole e scorrevole.
Voto: 4/5
Travelbook: Colombia 1 - 3
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