giovedì 13 maggio 2021

[Libri] Il racconto dell'ancella di Margaret Atwood

Titolo: Il racconto dell'ancella
Autore: Margaret Atwood
Editore: Ponte alle Grazie
Pagine: 398
ISBN: 9788868337421

In un mondo devastato dalle radiazioni atomiche, gli Stati Uniti sono divenuti uno Stato totalitario, basato sul controllo del corpo femminile. Difred, la donna che appartiene a Fred, ha solo un compito nella neonata Repubblica di Galaad: garantire una discendenza alla élite dominante. Il regime monoteocratico di questa società del futuro, infatti, è fondato sullo sfruttamento delle cosiddette ancelle, le uniche donne che dopo la catastrofe sono ancora in grado di procreare. Ma anche lo Stato più repressivo non riesce a schiacciare i desideri e da questo dipenderà la possibilità e, forse, il successo di una ribellione. Mito, metafora e storia si fondono per sferrare una satira energica contro i regimi totalitari. Ma non solo: c'è anche la volontà di colpire, con tagliente ironia, il cuore di una società meschinamente puritana che, dietro il paravento di tabù istituzionali, fonda la sua legge brutale sull'intreccio tra sessualità e politica. Quello che l'ancella racconta sta in un tempo di là da venire, ma interpella fortemente il presente.


Questo titolo era nella mia lista da tantissimo, ho anche volutamente aspettato a guardare la serie tv da esso ispirata per non rovinarmi la sorpresa. 
Nonostante non vengano forniti indizi su ciò che ci si appresta a leggere, non è difficile entrare nel vivo della vicenda, visto che il lettore, sin dalle prime battute, è letteralmente scaraventato in una società totalmente differente da quella che conosciamo. 
Il racconto è brutale e, grazie alla narrazione in prima persona, che permette di osservare anche i minimi dettagli attraverso gli occhi della protagonista, ci si adatta velocemente a quanto descritto ed è facile tirare le somme su un'organizzazione fatta di obblighi, privazioni e sfruttamento. La donna, via via, svela non solo il proprio stranissimo presente ma, attraverso frammenti di ricordi, ci permette di ricostruire, con non poche sorprese, il suo passato.
La mancanza di una specifica collocazione spaziale e temporale rende questa distopia ancora più macabra, infatti solo nell'epilogo si riesce a ipotizzare un'epoca storica nella quale collocare i fatti.
Il finale è volutamente lasciato aperto e, nonostante questa sia una caratteristica che generalmente non apprezzo, ammetto che in questo caso ho trovato la scelta dell'autrice giusta. Certo, rimane la curiosità in merito al futuro di Difred, ma proprio questa sospensione avvenuta subito dopo il colpo di scena permette di guardare alla storia anche con un briciolo in più di speranza.
Voto: 5/5

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