Titolo: La principessa sposa
Autore: William Goldman
Editore: Marcos y Marcos
Pagine: 329
ISBN: 9788871684642
Un celebre sceneggiatore è disperatamente a caccia di una copia del romanzo chiave della propria infanzia. Quel romanzo gli aveva spalancato orizzonti impensati, rivelato uno strumento strepitoso: la lettura. Darebbe un occhio pur di trovarlo, vorrebbe regalarlo al figlio viziato e annoiato, sperando che il prodigio si ripeta. Quando ne agguanta una copia, si rende conto che molti capitoli noiosi erano stati tagliati dalla sapiente lettura ad alta voce del padre. Decide di riscriverlo. Togliere lungaggini e divagazioni. Rendere scintillante la "parte buona". La magia si realizza. Il risultato è straordinario. Si parte da una cotta clamorosa, un amore eterno tra un garzone di stalla e la sua splendida padrona, che sembra naufragare a causa di una disgrazia marittima. C'è poi il di lei fidanzamento con un principe freddo e calcolatore. Poi c'è un rapimento, un lungo inseguimento, molte sfide: il ritmo cresce, l'atmosfera si arroventa. Il trucco della riscrittura arricchito da brillanti "fuori campo" dell'autore - l'incanto di personaggi teneri o diabolici, i dialoghi perfetti, fanno crescere il romanzo a livelli stellari. Disfide, cimenti, odio e veleni, certo. Ma anche vera passione, musica, nostalgia.
Fin dalle prime battute questo romanzo si è rivelato geniale grazie all'idea di fingere di partire da un classico in realtà inesistente, accentuandone pregi e difetti. Con l'inserimento di rimandi alla propria vita familiare, l'autore mi ha portata più volte a domandarmi quanto di vero ci fosse in quello che stavo leggendo e fin dove, invece, stava spingendosi la sua fantasia. Questa struttura narrativa a più livelli mi ha coinvolta attraverso intrusioni, spiegazioni e commenti e mi ha fatto appassionare al punto di non riuscire a staccarmi dalla lettura.
L'uso dell'ironia da parte di Goldman è stato sapiente e ha alleggerito anche scene macabre e violente, creando il giusto ritmo. Come annunciato all'inizio dell'opera, infatti, l'autore è davvero riuscito a condensare in circa 300 pagine amore, avventura, morte e miracoli, dando la giusta dimensione a ognuno di questi aspetti e ottenendo una trama che ho trovato indubbiamente divertente ma anche intensa e ricca di spunti di riflessione su tanti aspetti della vita.
Tutti i personaggi sono stati caratterizzati benissimo: ognuno ha un dettaglio che emerge e lo contraddistingue. Personalmente ho preferito le figure maschili, in particolare mi sono piaciuti molto i flashback dedicati a Inigo e Fezzik, così come lo sviluppo dato alle loro storie.
Voto: 4,5/5
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