Titolo: Non si uccide per amore
Autore: Rosa Teruzzi
Editore: Marsilio
Pagine: 160
ISBN: 9788829708239
Un biglietto, ormai ingiallito, trovato in una vecchia camicia a quadri nel fondo di un armadio, riporta la memoria di Libera, la fioraia del Giambellino, all’episodio più doloroso della sua vita. Quella camicia è del marito, ucciso vent’anni prima senza che mai sia stato trovato il colpevole, e quel biglietto sembra scritto da una donna. Ma tanto tempo è passato: perché riaprire antiche ferite? Libera ha sempre cercato di dimenticare, piano piano ha messo su un’attività che funziona, se la cava abbastanza bene, altri uomini la sfiorano e la corteggiano. Eppure, quel buco nero della sua esistenza continua a visitare le sue notti insonni, tanto più che – ora lo vede bene – alcuni particolari, nell’archiviazione del caso, la convincono sempre meno. E così, dopo essersi improvvisata detective, nei romanzi precedenti, per risolvere i casi degli altri, questa volta Libera vuole trovare il coraggio per rivangare le vicende del suo passato. Con l’aiuto della madre, eccentrica insegnante di yoga dalla battuta facile e dai costumi spregiudicati, e di una giovane cronista di nera con un sesto senso per i misteri – e nonostante la vana opposizione della figlia poliziotta – Libera si spingerà dalla sua Milano fino in Calabria, per trovare una risposta alle domande che l’opprimono da vent’anni e per guardare in faccia l’amara verità. E per scoprire che forse il nemico si nasconde molto più vicino di quanto avesse mai immaginato.
La serie dedicata a Libera, la fioraia-detective, mi sta appassionando sempre di più e, quando riesco, vado avanti con piacere, complice anche il numero ridotto delle pagine di ogni volume.
A differenza dei due precedenti capitoli, dove la protagonista si trovava coinvolta in casi esterni da risolvere, qui la vicenda raccontata riguarda direttamente la sua famiglia e chiude uno dei grandi punti interrogativi che hanno accompagnato il lettore fino a questo momento, cioè quello riguardante l'assassinio del marito Saverio. Questo leggero cambio di direzione non mi è dispiaciuto ma, anzi, mi ha spinta a chiedermi cosa accadrà nei libri successivi.
Ho apprezzato il maggiore risalto dato alla giornalista Irene, un personaggio che nasconde molto e che sicuramente riserverà, nel tempo, non poche sorprese. Personalmente non mi è mancata la presenza di Vittoria, così come ho gradito la scelta di voler lasciare più defilata Iole e le sue eccentricità che, a mio avviso, stavano diventando eccessive.
La bomba lanciata nel finale, quando alcuni tasselli sembravano finalmente aver trovato il loro posto, mi ha stupita e mi ha incuriosita in merito a come questa parte della vita privata di Libera potrà andare in futuro.
Voto: 4,5/5
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Super Lettori all'Arrembaggio
Non conosco la saga ma sembra piuttosto interessante!
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