Titolo: Non perdiamoci di vista
Autore: Federica Bosco
Editore: Garzanti
Pagine: 304
ISBN: 9788811819783
È l’ennesimo 31 dicembre, e Benedetta lo trascorre con gli amici della storica compagnia di via Gonzaga, gli stessi amici che, negli anni Ottanta, passavano i pomeriggi seduti sui motorini a fumare e a scambiarsi pettegolezzi, e che ora sono dei quarantenni alle prese con divorzi, figli ingestibili, botulino e sindrome di Peter Pan. Ma quello che, a distanza di trent’anni, accomuna ancora quei «ragazzi» è l’aspettativa di un sabato sera diverso dal solito in cui, forse, succederà qualcosa di speciale: un bacio, un incontro, una svolta. Un senso di attesa che non li ha mai abbandonati e che adesso si traduce in un messaggio sul telefonino che tarda ad arrivare. Un messaggio che potrebbe riannodare il filo di un amore che non si è mai spezzato nonostante il tempo e la distanza, che forse era quello giusto e che torna a far battere il cuore nell’era dei social, quando spunte blu, playlist e selfie hanno preso il posto di lettere struggenti, musicassette e foto sbiadite dalle lacrime. Una nostalgia del passato difficile da lasciare andare perché significherebbe rassegnarsi a un mondo complicato, competitivo e senza punti di riferimento, che niente ha a che vedere con quello scandito dai tramonti e dal suono della chitarra intorno a un falò. Fino al giorno in cui qualcosa cambia davvero. Il sabato diverso dagli altri arriva. L’inatteso accade. La vita sorprende. E allora bisogna trovare il coraggio di abbandonare la scialuppa e avventurarsi a nuoto nel mare della maturità, quella vera.
Sono un po' intimorita dai libri della Bosco perché nascondono sempre sorprese che stravolgono l'andamento della trama, spesso in senso negativo. In questo caso, essendo in un certo senso preparata, ho notato meno colpi di scena e tensione e, anche se un evento cardine è presente ed arriva in un punto abbastanza inaspettato, l'ho vissuto con più consapevolezza e, purtroppo, meno enfasi.
La narrazione segue la vita della protagonista Benedetta, una fisioterapista divorziata e mamma, alle prese con i problemi grandi e piccoli di tutti i giorni. Nonostante le disavventure e lo sbocciare di un nuovo amore la donna non mi ha colpita particolarmente e, anche se scorrevole e nel complesso gradevole da leggere, il romanzo non mi ha lasciato grandi insegnamenti.
Quello che mi è piaciuto di più sono stati i rimandi al passato e agli anni '80, un'immersione estremamente nostalgica che, anche se di qualche anno più avanti, mi ha fatto ripensare alla mia adolescenza.
Voto: 3,5/5
Libriko: bonus 28
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