Titolo: Il caso Agatha Christie
Autore: Nina de Gramont
Editore: Neri Pozza
Pagine: 336
ISBN: 9788854521445
Un giorno di dicembre del 1926, dopo aver comunicato alla moglie Agatha la sua intenzione di divorziare per sposare la sua amante, il colonnello Archibald Christie parte per un weekend presso amici. Quella sera stessa dalla dimora di campagna, ribattezzata Styles dal primo caso di Hercule Poirot, la scrittrice svanisce nel nulla. La sua Morris Cowley viene ritrovata alle prime luci del mattino sul bordo di un dirupo. Sul sedile posteriore, la pelliccia, una valigia piena di abiti e la patente. L’ipotesi più plausibile è un gesto disperato, la signora aveva un forte esaurimento nervoso, si sussurra. Migliaia di uomini, tra poliziotti e volontari, cani, persino aeroplani: tutta l’Inghilterra si mobilita per cercarla, come se l’angoscia che l’ha spinta a fuggire avesse fatto di lei la persona più importante della terra. Persino Nan O’Dea, l’Amante, è in ansia. Nonostante abbia tramato per insinuarsi nella lussuosa residenza dei Christie, per entrare in confidenza con Agatha, che è elegante e raffinata come lei non sarà mai. Nonostante, soprattutto, si sia impegnata a fondo per attirare l’attenzione dell’arrogante colonnello e farlo innamorare. Ora però che lui è caduto nella rete, con il suo obiettivo che può dirsi a portata di mano, Nan ha un altro disegno in mente. Agatha ha qualcos’altro che lei vuole, oltre a suo marito. Perché ciò che le è accaduto tanti anni prima, in Irlanda, le ombre scure, i gravi segreti, i colpi bassi del fato che popolano il suo passato, non possono trovare riparazione, se non in qualcosa di molto più efferato e definitivo.
Ho sentito parlare per la prima volta di questo libro da Alessia Gazzola che, lo scorso anno, aveva organizzato un GdL. A causa di altri impegni non ero riuscita a leggerlo e a partecipare ma mi ero comunque segnata il titolo, incuriosita dalla sinossi.
La trama, infatti, prende spunto da un vero fatto di cronaca riguardante la celebre scrittrice di gialli, cioè la sua scomparsa per undici giorni avvenuta nel dicembre 1926, un episodio mai chiarito che quindi si presta bene a essere romanzato e reinterpretato a beneficio dei lettori.
Ho trovato interessante che l'autrice abbia affidato la narrazione anche alla voce di Nan O'Dea, l'amante del colonnello Archibald Christie, dandole così un ruolo di spicco nell'intera vicenda e permettendo al lettore di empatizzare con lei quasi più che con la stessa Agatha.
La storia nel complesso mi è piaciuta, lo stile di scrittura è scorrevole e coinvolgente, l'ambientazione è resa bene e si adatta perfettamente al contesto descritto, ricco di misteri e colpi di scena che, nel mio caso, sono riusciti nel loro intento.
Voto: 4/5
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