Titolo: Per tutto il resto dei miei sbagli
Autore: Camilla Boniardi
Editore: Mondadori
Pagine: 296
ISBN: 9788804719731
Marta vive ogni giorno in preda a uno strano e costante senso di inafferrabilità: anche le scelte più semplici, le decisioni più ovvie sembrano sempre un passo più in là di ogni suo sforzo. Non sfugge a questa sua irrequieta condizione nemmeno l'amore, che sembra volersi arrendere allo stesso senso di inadeguatezza: mai abbastanza affascinante, mai sufficientemente intelligente, mai all'altezza o idonea a soddisfare le aspettative dei partner. Trovare il modo per ovviare a quelle che ormai ritiene siano delle sue mancanze, diventa per Marta quasi un'ossessione. La sua vita si trasforma in uno slancio sofferto, a tratti agonistico, verso la perfezione, una ricerca continua e a volte dolorosa di quell'immagine che gli altri hanno costruito su di lei, fatta di empatia, ironia, leggerezza e seduzione. Nel suo percorso verso una nuova consapevolezza, Marta scoprirà quanto sia sottile e tagliente la lama che la separa dall'etica dell'imperfezione. In questo difficile cammino il tempo sarà suo alleato. La vita, come questa storia, non è altro che una lunga battaglia contro la sindrome dell'impostore. Ritroviamo un po' di Jane Austen e un po' di Sally Rooney nel racconto di Marta, che parla d'amore senza mai dimenticarsi della realtà, dove, mentre ondeggiano tra lacrime e sorrisi, i personaggi si abbandonano a profonde riflessioni e a coinvolgenti momenti di autoanalisi.
Ciò che mi ha attirato di questo romanzo, in prima battuta, sono stati la copertina e il titolo, un po' enigmatico ma sicuramente calzante una volta terminata la lettura. Il linguaggio e lo stile utilizzato, che denotano una preparazione importante dell'autrice e la sua voglia di esprimerla, a volte mi sono sembrati forse eccessivi rispetto alla trama che, essenzialmente, racconta uno spaccato di vita di una venticinquenne alla ricerca della sua identità e una storia d'amore profonda e prevedibilmente travagliata.
Mi è piaciuta l'idea di intervallare la narrazione al presente con capitoli dedicati ai ricordi della protagonista, con aneddoti della sua infanzia che contribuiscono alla costruzione di un carattere schivo, timido e impacciato. Ho però notato qualche discrepanza proprio in merito a come Marta viene ripetutamente descritta e i suoi successi scolastici e lavorativi. Inoltre, a volte, le riflessioni personali, sicuramente poetiche, diventano predominanti e lasciano troppo in disparte la storia raccontata.
Ho apprezzato il rapporto che lega la ragazza ai suoi genitori, però ho notato la mancanza dei due fratelli, nominati in alcuni passaggi ma di fatto quasi inesistenti nei fatti presenti. Molto bello lo scambio epistolare (svolto via email) tra Marta e Leandro, un espediente che ha aggiunto all'opera un tocco di romanticismo e passione che ho trovato perfetto.
Voto: 4/5
Chaining the book: catena parola nel titolo
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