Titolo: Pet Sematary
Autore: Stephen King
Editore: Sperling & Kupfer
Pagine: 425
ISBN: 9788820067748
Il dottor Louis Creed ha appena accettato l'incarico di direttore sanitario dell'Università del Maine, e con un certo entusiasmo: posizione di prestigio, magnifica villa di campagna dove Eileen e Gage, i suoi bambini, possono crescere tranquilli, vicini gentili e generosi in una cittadina idilliaca lontana dal caos metropolitano. Persino Winston Churchill, detto Church, il loro pigro e inseparabile gattone, sembra subito godere dei vantaggi della nuova situazione. Ben presto, però, la serena esistenza dei Creed viene sconvolta da una serie di episodi inquietanti: piccoli incidenti inspiegabili che coinvolgono i bambini, pericolosi e giganteschi camion che sfrecciano sulla superstrada proprio sotto casa Creed, incontri diabolicamente sorprendenti e, soprattutto, sogni. Sogni oscuri e terribilmente realistici che perseguitano Louis da quando ha visitato il Pet Sematary, il cimitero dove i ragazzi di Ludlow seppelliscono da sempre i loro animali domestici. Ufficialmente. Perché oltre quella radura, nascosto tra gli alberi, c'è un altro terreno di sepoltura, ben più terrificante. Un luogo carico di presagi e di richiami, spaventosi quanto irresistibili, provenienti da un altro mondo. Un luogo dove al dottor Creed toccherà una scoperta raggelante: a volte è meglio essere morti.
Mai avrei pensato di leggere un libro del genere ma mi sono fatta trascinare in un piccolo gruppo di lettura e sono molto felice di questo perché ho trovato un'opera che mi ha sorpreso, nonostante il suo carico non indifferente di dolore.
Il mio timore era quello di trovare un horror preponderante, cosa che invece è rimasta, a mio avviso, relegata solamente nei capitoli finali. Invece ho trovato un'analisi attenta e meticolosa delle paure umane e del lutto, del modo in cui la morte viene vissuta e affrontata, raccontato in modo sapiente, con una prosa che tiene incollati alle pagine e porta a una serie di riflessioni profonde.
Non nego che alcuni capitoli mi abbiano fatto stare male: ho sofferto insieme ai personaggi e ho patito lo strazio della loro perdita.
Sicuramente affronterò altri titoli di King, un autore che, seppure mi spaventi un po', mi affascina e riesce a incantarmi con il suo stile inconfondibile.
Voto: 4,5/5
Gruppo di lettura
Travelbook: annuale 6
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