giovedì 13 febbraio 2020

[Libri] L'interprete di Annette Hess


Titolo: L'interprete
Autore: Annette Hess
Editore: Neri Pozza
Pagine: 315
ISBN: 9788854518568

Francoforte, 1963. In una gelida domenica d'Avvento, Eva Bruhns, giovane interprete dal polacco, riceve una inattesa telefonata dalla sua agenzia. In un ufficio al centro della città, dove pare stiano approntando le carte per un processo, hanno urgente bisogno di qualcuno che traduca dal polacco, dopo che un problema col visto ha impedito all'interprete incaricato di essere presente. Eva abbandona in tutta fretta l'appartamento paterno e di lì a poco si ritrova in una stanza angusta dove tre uomini sono in attesa, avvolti da fumo di sigaretta. Uno di loro, un uomo anziano, di bassa statura, siede impettito su una sedia al centro, come se l'intera stanza, l'intera casa, forse persino l'intera città fossero state costruite intorno a lui. È il signor Josef Gabor, da Varsavia. Eva tira fuori bloc notes e matita e si aspetta di avere a che fare con le solite cause legali per risarcimento danni. Ma, con stupore, deve ricredersi: Josef Gabor parla di tragici avvenimenti accaduti nel 1941, di prigionieri asfissiati dal gas, di baracche e campi di reclusione. Fatti ignoti a una ragazza tedesca del 1963, fatti che Eva traduce con difficoltà visto che l'anziano polacco parla un dialetto di campagna e lei è abituata a trattare di contratti e faccende economiche. Quella sera Eva torna al Deutsches Haus, "Casa tedesca", il ristorante di proprietà della sua famiglia, turbata e piena di interrogativi. Che cosa è accaduto davvero nel 1941? Di che cosa parlava l'anziano polacco? chiede. I suoi genitori si mostrano subito restii ad affrontare l'argomento. Il suo fidanzato, Jürgen, la invita a rinunciare all'incarico, inadatto, secondo lui, a una ragazza sul punto di sposarsi. Quando, tuttavia, l'indomani Eva apprende dal giornale che due degli uomini incontrati nella stanza piena di fumo sono il procuratore capo e il procuratore generale del processo in" procinto di svolgersi contro alcuni ex membri delle SS, vinta dalla curiosità accetta l'incarico. Nei giorni successivi dovrà fare i conti col trauma proprio dei figli della generazione del Terzo Reich, la scoperta della Shoah e dell'orrendo crimine perpetrato dai nazisti. Un crimine di cui non soltanto sono ancora ignoti numerosi autori, ma che è stato colpevolmente taciuto e rimosso in ogni casa tedesca, nei lunghi armi del dopoguerra.


Ho trovato questo romanzo molto particolare e ne ho apprezzato soprattutto l'originalità nel raccontare un argomento tanto dibattuto quale l'Olocausto da una prospettiva nuova.
La protagonista Eva è apprezzabile nel complesso ma non mi è proprio piaciuta nella gestione del rapporto con il fidanzato Jürgen, così come non ho assolutamente gradito tutti i componenti della famiglia Bruhns. Ognuno di loro ha una propria personalità ben distinta ma in tutti ho riscontrato caratteristiche che mi hanno fatto storcere il naso.
Proprio per questo le parti del libro che ho gradito maggiormente sono state quelle dedicate al processo. Mi è sembrato che i resoconti di quanto accaduto nel campo di concentramento di Auschwitz fossero presentati con un grandissimo tatto e con una delicatezza che, paradossalmente, non ha fatto che aumentarne l'orrore.
Non sono mancati i colpi di scena, alcuni più deboli e altri per me imprevedibili. Il finale purtroppo non mi ha soddisfatta.
Voto: 3,5/5

Challenge Jukebook 2.0: leggi un libro il cui anno di pubblicazione contenga almeno tre dei numeri trovati all'interno del brano, del titolo o del nome della band (883 - Sei un mito)

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