Titolo: Corri ragazzo, corri
Autore: Uri Orlev
Editore: Salani
Pagine: 201
ISBN: 9788884511676
Una fuga senza fine e senza la nozione di un fine chiaro, certo, riposante. Solo per salvarsi la vita a tratti, per prendere respiro. Un bambino di otto anni, fuggito dal ghetto di Varsavia - dove ha visto sua madre sparire in un attimo come per una malefica magia - passa da un gruppo di ragazzi alla macchia, a case di contadini protettivi o malvagi e delatori, a soldati tedeschi spietati o umani; dorme sugli alberi, nelle tombe e, a forza di nasconderlo, arriva a dimenticare di essere ebreo. "Ti ordino di sopravvivere" gli aveva detto il padre prima di venire ucciso. E, per avere la forza di seguire quell'ordine, il ragazzo è costretto a cancellare il ricordo del suo passato, della madre e del paese della sua infanzia, come i continui addii del presente. Dimenticando, Yoram concentra tutta la sua energia nel momento in cui vive, povero, affamato, senza protezione, a un certo punto perfino senza un braccio, che il chirurgo si è rifiutato di curare, riconoscendolo ebreo. Ma la corsa prosegue, e "il bambino biondo senza un braccio" rimane in mente come un'inesausta sfida alla morte. In Israele, dove oggi vive e insegna, Yoram Friedman ha raccontato la sua storia - perché questa è una storia vera - che Uri Orlev ha ascoltato dalla sua voce e scritto con commozione e intensa partecipazione.
Leggere questo romanzo sapendo che è stato tratto da una storia vera ha sicuramente amplificato tutte le sensazioni provate nel corso dei vari capitoli.
La storia, nonostante la sua tragicità, non è pesante e dietro la tristezza nasconde un forte senso di speranza che si insinua nel lettore pagina dopo pagina. La forza del protagonista, che non si abbatte davanti alle tante difficoltà incontrate, è strabiliante ed è dovuta in parte all'ingenuità della giovane età ma anche a una spiccata capacità di adattamento e alla volontà di sopravvivere nonostante tutto.
Il linguaggio utilizzato e lo stile di scrittura sono semplici sia perché le vicende sono raccontate dal punto di vista di Jurek, un bambino di otto anni, sia perché l'opera è rivolta a un pubblico giovane. Meritatissimo, secondo me, il riconoscimento dato al testo con la vittoria del premio Andersen nel 2003.
Ho scoperto solo dopo aver terminato il libro che da esso è stato tratto un film che ora sono molto curiosa di vedere, pur consapevole che sarà sicuramente commovente e doloroso.
Voto: 4,5/5
Chaining the book: catena ordine alfabetico nome (proprio) autore
Sarà un'Odissea: catena colore con titoli di colori diversi
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