Titolo: Avere tutto
Autore: Marco Missiroli
Editore: Einaudi
Pagine: 168
ISBN: 9788806253332
I gabbiani a Rimini non urlano mai. In nessuna stagione dell’anno, neanche quando Sandro torna a casa dopo aver vissuto a Milano, e trova suo padre con la testa sempre più dura. Neanche quando passano i mesi e si accorge di essere rimasto lì con lui per affrontare la loro partita più grande, facendo un vecchio gioco: dove vorresti essere con un milione di euro in più e parecchi anni in meno? Da giovane Nando Pagliarani aveva il torace da nuotatore e un destino interrotto. Ha lavorato sui bus turistici, fatto il ferroviere, posseduto il bar America, ma l’unica voce che dovrebbe esserci sul suo documento d’identità è: ballerino. Perché lui e sua moglie hanno ballato come diavoli, in tutte le competizioni della riviera romagnola. Ballavano per vincere. Anche a Sandro piace vincere, è una malattia di famiglia. Ma la sua danza è pericolosa. Le prime volte al tavolo da gioco era lui il tizio da spennare, poi è diventato lo sbarbato da tenere d’occhio. Quel che è certo è che prima aveva un lavoro stabile e programmava con Giulia un futuro. E adesso? Cos’è rimasto a Sandro, che voleva avere tutto? Cosa rimane a ciascuno di noi, ogni volta che sfidiamo la fortuna?
Questa lettura, a dispetto del numero contenuto di pagine, mi ha tenuta impegnata per parecchi giorni proprio perché quello che appare come il racconto di un rapporto complicato tra padre e figlio si rivela ben presto, in realtà, intriso di sotto trame e dettagli che vanno meditati e assimilati con calma.
Il dolore e la sofferenza ma anche la caparbietà delle due figure maschili protagoniste permeano ogni pagina e lasciano addosso un senso costante di malinconia, un sentimento necessario per apprezzare e comprendere appieno l'intera opera.
La struttura divisa in mesi, all'interno dei quali continuano ad alternarsi flashback e ricordi, mi è piaciuta ed è riuscita a scandire bene l'avvicendarsi dei fatti. Ho apprezzato il contrasto tra la metodicità con la quale vengono descritte le scene riguardanti il gioco d'azzardo, vizio di Sandro e la passione riguardante la vita di Nando, dedita all'orto e al ballo, costantemente legato alla memoria della moglie scomparsa.
Non conoscevo l'autore e sono felice di averlo scoperto grazie al bookclub organizzato da Alessia Gazzola, l'incontro online che ho recuperato in differita avendo terminato la lettura in "ritardo" è stato interessantissimo perché mi ha fatto scoprire dettagli sia sul metodo di scrittura di Missiroli sia su quanto di autobiografico ci sia in questo testo, molto più di quanto personalmente potessi immaginare.
Voto: 4,5/5
Libriko: 26F
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