Titolo: Il figlio del figlio
Autore: Marco Balzano
Editore: Einaudi
Pagine: 160
ISBN: 9788806253189
Tre uomini che tirano le somme della propria vita. Tre lingue diverse per raccontare l'emigrazione e la perdita delle radici; il bisogno di partire e la conquista di un posto in cui tornare. Nicola ha ventisei anni e fa l'insegnante precario a Milano. È figlio di Riccardo, un emigrante invecchiato troppo presto, e nipote di Leonardo, un contadino analfabeta e senza terra, che un giorno sorprende tutta la famiglia con una decisione importante: bisogna vendere la casa al mare, diventata l'oggetto ingombrante che divide fratelli, genitori e cugini. Così, una mattina di prima estate, partono a bordo di una Punto amaranto, nonno padre e nipote, per raggiungere la Puglia, a cui sono legati in maniera diversa. Il viaggio tra i luoghi e le memorie che hanno costruito la famiglia Russo diventa un viaggio iniziatico in cui i rapporti di confronto-scontro tra padri e figli si sciolgono in rapporti fra tre uomini, ognuno con i propri imbarazzi, affetti, difficoltà.
Avendo letto e apprezzato "Resto qui" ero molto curiosa di affrontare questo altro romanzo di Balzano, proposto in un bookclub che seguo. L'opera è l'esordio in narrativa dell'autore e personalmente ho notato questo dettaglio, trovando uno stile di scrittura meno incisivo e coinvolgente.
I due titoli sono decisamente diversi, a partire dall'ambientazione. "Il figlio del figlio" infatti racconta la storia della famiglia Russo, emigrata al nord dalla Puglia, mettendo a confronto i caratteri e la vita di tre suoi componenti: il patriarca Leonardo, il figlio Riccardo e il nipote Nicola.
Nel corso della narrazione si evidenziano le differenze culturali dovute alla geografia ma soprattutto all'epoca di nascita e non mancano riflessioni di carattere nostalgico e malinconico, visto che il viaggio dove questi uomini si confrontano avviene per vendere la casa storica.
Il testo è breve e riesce comunque a tenere incollati alle pagine, tuttavia è mancato qualcosa che mi facesse davvero entrare nel cuore della storia, non so se per via del punto di vista tutto al maschile.
Voto: 3,5/5
Book Breakfast Club: gruppo di lettura aprile
Libriko: 30J
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