Autore: Sarah Savioli
Editore: Feltrinelli
Pagine: 240
ISBN: 9788807033896
Anna ha quarant'anni, un bimbo, un marito, un gatto, un ficus, e con tutti loro ama chiacchierare vivacemente. La sua vita scorre infatti come ogni altra, se non fosse che, a seguito del formarsi di un piccolo ematoma cerebrale, Anna può comunicare con piante e animali. La sua straordinaria capacità, oltre a offrirle un nuovo sguardo sul mondo, le regala un inaspettato impiego: diventa collaboratrice della squadra del burbero investigatore privato Cantoni, con cui battibecca in continuazione, insieme a quel "quintale d'uomo" di Tonino e all'alano arlecchino Otto, goloso di dolci e incline alla flatulenza. Mentre, sul luogo del delitto, Cantoni e Tonino interrogano parenti e vicini di casa, ecco che Anna di soppiatto parla con il cane della dirimpettaia, con le piante del giardino accanto, con un piccione aspirante suicida, con due vecchie sorelle tartarughe un po' rimbambite... Grazie ai suoi insospettabili informatori, Anna cerca una possibile risposta per la madre di Armando, un trentaquattrenne ex tossicodipendente "precipitato" dalla palazzina in cui viveva. L'ambiente della droga è il punto di partenza di un'indagine che - tra rivelazioni inattese, dialoghi con le più disparate creature sul senso del vivere, un figlio di quattro anni estremamente fantasioso nelle domande e una sorella in perenne crisi sentimentale - Anna, insieme a Cantoni e a Tonino, vede complicarsi in molteplici piste. Come "tante tessere di un puzzle, ma di puzzle tutti diversi fra loro".
Ho deciso di leggere questo libro per puro caso, incuriosita soprattutto dalla copertina e dalla trama e ne sono molto contenta!
L'autrice è riuscita a creare un caso giallo intrigante, ma soprattutto ha mescolato sapientemente ironia, frammenti di vita quotidiana e scene particolarmente cariche di significato e di aspettativa che, non nascondo, a volte mi hanno anche fatta commuovere.
La carta degli animali che finalmente possono esprimere i propri pensieri è stata giocata bene, le interazioni di Anna con loro sono misurate e ben gestite, la stranezza del personaggio si perde in episodi che diventano la normalità, tanto che andando avanti a leggere quasi ci si dimentica di questo aspetto sicuramente sui generis. I protagonisti sono ben calibrati tra loro, descritti in modo indiretto ma ben delineati.
La domanda che mi è girata in testa più volte su come sia iniziato il rapporto di collaborazione lavorativa tra queste figure peculiari ha trovato risposta verso la fine del libro, insieme a un colpo di scena del tutto inaspettato che, pur non rivelandosi sconvolgente, è calzante e arriva decisamente al momento giusto.
Non sono giunta alla risoluzione del caso prima del tempo ma ammetto di non essermi concentrata molto su questo aspetto, privilegiando altri filoni del testo. Personalmente ho trovato un po' scontate e stereotipate alcune scene, forse troppo da "film poliziesco" e quindi lontane dall'idea che mi ero fatta fino a quel momento. Proprio per questo, pur essendo ben scritte e ben studiate, mi sono sembrate troppo distanti da tutto il contesto.
Sono molto felice di aver scoperto questa autrice e la sua opera che consiglio a chiunque voglia passare qualche ora immerso in una storia un po' strampalata ma ricca di risate, spunti di riflessione e sentimenti.
Voto: 4,5/5
Challenge Jukebook 2.0: leggi un libro il cui titolo sia formato da due parole che finiscono con la stessa lettera
Guess my book Reading Challenge: leggi un libro con animale in copertina (2)
Guess my book Reading Challenge: leggi un libro con animale in copertina (2)
Nessun commento:
Posta un commento