martedì 30 marzo 2021

[Libri] Cime tempestose di Emily Brontë

Titolo: Cime tempestose
Autore: Emily Brontë
Editore: Einaudi
Pagine: 383
ISBN: 9788806233327

È un paradosso biografico fin troppo noto che il più grande romanzo passionale dell'Ottocento europeo, quello che con più pervicacia esplora «gli abissi del Male» – secondo la definizione che ne diede un ammirato Bataille – e che crea il personaggio sadiano forse più potente della letteratura di ogni tempo, sia opera della figlia virtuosa di un pastore protestante di origine irlandese, cresciuta e morta prematuramente in una canonica dello Yorkshire, da cui si allontanò solo sporadicamente per frequentare un austero collegio per figlie di ecclesiastici e in seguito per lavorare come istitutrice. Romanzo unico per intensità visionaria e originalità narrativa, e unico romanzo di Emily Brontë, fu pubblicato per la prima volta nel 1847 con lo pseudonimo di Ellis Bell, e dopo la morte dell'autrice vide una seconda edizione nel 1850, a cura della sorella Charlotte, fortunata autrice di "Jane Eyre". In entrambi i casi non incontrò i favori della critica: i contenuti troppo forti, la violenza psicologica e materiale che pervade tutto il libro, il carattere mistico e insieme distruttivo dell'amore tra i due protagonisti, la malvagità irredenta di Heathcliff, gli elementi gotici che fanno continuamente incursione in un romanzo di impianto realista, uniti a una struttura non lineare che sfida le convenzioni del romanzo coevo, il punto di vista multiplo della narrazione, la mancanza di progressione in una vicenda che si consuma in un andirivieni ineluttabile tra le due dimore opposte e speculari di Wuthering Heights e Thrushcross Grange, spiazzarono da principio i critici. Ci vollero anni perché il romanzo suscitasse l'entusiasmo di lettori come Dante Gabriel Rossetti, Matthew Arnold e, prevedibilmente, Swinburne. Fu solo a partire dal Novecento, tuttavia, che a "Cime tempestose" venne accordato lo statuto di capolavoro della letteratura di tutti i tempi. In una società letteraria percorsa dai fermenti delle nuove avanguardie e dalle prospettive aperte dalla psicoanalisi, quelle che i primi lettori avevano giudicato trasgressioni eccessive e incoerenze narrative dovettero al contrario apparire una sorta di sperimentalismo in nuce, quasi un presagio delle novità formali che già avevano cominciato a scardinare l'impianto strutturale del romanzo realista ottocentesco. A testimoniare la grande vitalità del libro si aggiungono via via i tanti adattamenti cinematografici, teatrali, musicali e letterari, colti e popolari, che amplificano la sua portata e risonanza ben oltre i confini narrativi. A noi lettori di oggi, smaliziati e consapevoli, non resta che continuare a godere di tutto il fascino ambiguo di quest'opera spregiudicata e poetica, mistica e malvagia, trasgressiva e asessuata, visionaria e grottesca, barbara e innovativa: così isolata dalla società ed estranea alle convenzioni del suo tempo da risultare, miracolosamente, eterna.


Complice un GdL organizzato su Instagram, ho finalmente avuto l'occasione di leggere questo romanzo tanto amato dalla mia professoressa di inglese del liceo! 
Questo libro, seppur discostandosi dalle opere più famose della sua epoca per un'impronta spiccatamente gotica e spesso surreale, raccoglie tra le sue pagine molti degli elementi caratteristici del suo genere: drammi, morti, matrimoni più o meno consensuali e, soprattutto, un amore tragico e travolgente. La storia tra Heathcliff e Catherine, infatti, è malata e folle, portata all'estremo e descritta sotto forma di dichiarazioni appassionate e coinvolgenti. L'uomo è il perno attorno al quale ruota l'intera vicenda ed è capace di suscitare nel lettore le reazioni più disparate: al contrario di quanto ci si possa aspettare, la sua figura peggiora nel corso dei capitoli, ponendosi inizialmente in una posizione che incuriosisce ma diventando, via via, una sorta di anti-eroe gretto, meschino e antipatico, pur senza perdere attrattiva.
Tutti i personaggi sono drammatici, acuiti nelle loro caratteristiche peculiari e si rivelano decisamente sopra le righe. Pur non essendo riuscita a empatizzare con nessuno di loro, mi hanno tenuta incollata alle pagine fino alla fine, in una sorta di magia che pervade l'intera opera e rende questo classico un piccolo capolavoro.
Voto: 4,5/5

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1 commento:

  1. io lo lessi molti anni fa e provai le medesime sensazioni, se pensi che all'epoca ero una ragazzina tanto di cappello alla Bronte per avermi fatta così appassionare

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