Titolo: A volte ritorno
Autore: John Niven
Editore: Einaudi
Pagine: 388
ISBN: 9788806225803
Dopo una vacanza di qualche secolo Dio è tornato in ufficio, in Paradiso, e per prima cosa chiede al suo staff un brief sugli ultimi avvenimenti. I suoi gli fanno un quadro talmente catastrofico - preti che molestano i bambini, enormità di cibo sprecato e popolazioni che muoiono di fame... - che Dio si vede costretto a rimandare giù il figlio per dare una sistemata. JC (Jesus Christ) gli dice: "Sei sicuro sia una buona idea? Non ti ricordi cosa è successo l'altra volta?" Ma Dio è irremovibile. Così JC piomba a NY, dove vive con alcuni drop-out e ha modo di rendersi conto in prima persona dell'assurdità del mondo degli uomini. E cerca, come può, di dare una mano. Il ragazzo non sa fare niente, eccetto suonare la chitarra. E riesce a finire in un programma di talenti alla tv. Un gran bel modo per fare arrivare il suo messaggio a un sacco di gente. Ma, come già in passato, anche oggi chi sta dalla parte dei marginali non è propriamente ben visto dalle autorità.
Questo titolo mi ha attratta fin dalla prima volta che ne ho sentito parlare, soprattutto ero incuriosita dal modo in cui l'autore fosse riuscito a trattare un argomento sicuramente non semplice.
Dopo aver letto Le solite sospette e aver scoperto l'ironia sagace e mai banale di Niven, ho deciso di dargli subito una possibilità. Sono felice di confermare che quest'opera mi è piaciuta molto e ho apprezzato il sarcasmo con il quale sono stati affrontati tanti temi delicati.
La trama, infatti, apparentemente sempre sull'orlo della blasfemia, in realtà, a mio parere, cela un messaggio di fondo molto importante. Il testo si è rivelato utile per analizzare molti aspetti della vita attuale e puntare indirettamente il dito contro tanti valori che si sono persi. Con un tono irridente che alleggerisce la narrazione e mantiene alta l'attenzione del lettore, si analizzano i comportamenti sbagliati che ancora oggi vengono compiuti in nome della religione, andando in realtà contro i suoi stessi princìpi.
Dietro l'umorismo si nasconde una profonda base di riflessione che emerge nel corso dei capitoli, affezionandosi al personaggio di Gesù e costruendo un romanzo che, con la mente aperta e la giusta predisposizione, può essere sicuramente apprezzato al meglio.
Voto: 4,5/5
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