Titolo: La canzone di Achille
Autore: Madeline Miller
Editore: Marsilio
Pagine: 382
ISBN: 9788831780988
Dimenticate Troia, gli scenari di guerra, i duelli, il sangue, la morte. Dimenticate la violenza e le stragi, la crudeltà e l'orrore. E seguite invece il cammino di due giovani, prima amici, poi amanti e infine anche compagni d'armi - due giovani splendidi per gioventù e bellezza, destinati a concludere la loro vita sulla pianura troiana e a rimanere uniti per sempre con le ceneri mischiate in una sola, preziosissima urna. Madeline Miller, studiosa e docente di antichità classica, rievoca la storia d'amore e di morte di Achille e Patroclo, piegando il ritmo solenne dell'epica alla ricostruzione di una vicenda che ha lasciato scarse ma inconfondibili tracce: un legame tra uomini spogliato da ogni morbosità e restituito alla naturalezza con cui i greci antichi riconobbero e accettarono l'omosessualità. Patroclo muore al posto di Achille, per Achille, e Achille non vuole più vivere senza Patroclo. Sulle mura di Troia si profilano due altissime ombre che oscurano l'ormai usurata vicenda di Elena e Paride.
Ho conosciuto questa autrice leggendo Circe, un romanzo che mi è piaciuto moltissimo per il suo mix di storico, mitologico e sentimentale. Quando ho visto il gruppo di lettura organizzato per questo titolo ho subito deciso di partecipare, credendo e sperando di ritrovare anche tra le sue pagine le stesse sensazioni, ma le mie aspettative non sono state completamente soddisfatte.
Il punto di forza di tutto il testo è
sicuramente lo stile di scrittura della Miller, capace di trascinare
nella storia e far scivolare i capitoli senza rendersene conto. Secondo me è stato dato un eccessivo risalto alla parte romance, sfociando spesso in scene al limite dell'erotico fine a se stess e penalizzando l'azione.
A sorpresa, la voce narrante è quella di Patroclo, un protagonista che, nonostante il ruolo di spicco, rimane a lungo nell'ombra e non emerge per doti particolari, salvo risvegliarsi nel finale per guadagnare un po' di gloria, restando però nel complesso poco incisivo.
Come molti, conosco il mito di Achille per aver studiato a scuola l'Iliade, tuttavia, soprattutto nella prima parte del romanzo, ho incontrato una figura molto lontana da quanto immaginato. L'eroe viene infatti descritto come un ragazzo bellissimo, garbato nei modi e benvoluto da tutti che, a metà del libro, entrando nel vivo della battaglia, si trasforma in un guerriero sanguinario, preferendo la fama a tutto il resto: un cambiamento repentino che mi ha spiazzata.
Ho trovato invece molto bello il personaggio di Odisseo che, seppur secondario, riesce ad emergere con la sua astuzia, intelligenza e simpatia.
Voto: 3,5/5
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