Titolo: Guardami negli occhi
Autore: Giovanni Montanaro
Editore: Feltrinelli
Pagine: 144
ISBN: 9788807896378
Nessuno ci fa caso. È un anello piccolo, d'oro, con un lapislazzuli. Quasi non lo si vede, quando si guarda la Fornarina di Raffaello. Eppure quell'anello seminascosto, nella parte bassa del dipinto, racchiude una storia che da secoli affascina e incuriosisce. Nessuno ne ha mai davvero svelato il segreto. Margherita detta Ghita, la figlia del fornaio, la ragazzina appena adolescente che sta a Trastevere, gli occhi scuri, le mani piene di farina, e Raffaello, giovane anche lui, il pittore più grande, prediletto dai papi, pieno di grazia e di talento. Una storia d'amore irripetibile, una delle più grandi di tutti i tempi, che sboccia tra povertà e ricchezza, tra la frenesia degli umili e il potere dei papi e dei cardinali, che deve passare attraverso il fidanzamento quasi obbligato di Raffaello con Maria Dovizi, che cresce e continua a fiorire a dispetto di calunnie e avidità. Sullo sfondo, la bottega di Raffaello e di Giulio Romano. La voce di Ghita, da dietro le grate del convento di Sant'Apollonia, racconta di quella Roma disabitata che all'inizio del Cinquecento comincia la gloria del suo Rinascimento, e di tutte le fatiche, le lotte e le violenze, di quel loro amore che nessuno vuole, a cui nessuno crede, che viene negato, scacciato, irriso, ma che in fondo è l'unica cosa che resta. Grazie a quel dipinto di formidabile sensualità. Che è l'ultima cosa che Raffaello ha fatto su questa terra, l'unica che ha fatto per lei soltanto, quando le ha detto, per l'ultima volta: "Guardami negli occhi". Giovanni Montanaro entra con passo sicuro e sguardo partecipe, appassionato, nel mondo di uno dei pittori più grandi e più amati, conducendoci nel cuore di un mistero. E della bellezza.
Ho trovato questo breve romanzo molto intrigante. L'autore, infatti, ha preso spunto da ciò che si racconta in merito al legame del pittore Raffaello e della Fornarina, la donna rappresentata in uno dei suoi celebri quadri, e ha costruito una trama a cavallo tra la realtà e la fantasia ma, comunque, carica di passione e sentimenti. Infatti, alcuni passaggi sono estremamente ricchi di poesia e amore e talmente intensi da cadere in una sorta di delirio.
La narrazione avviene in prima persona attraverso le azioni e i ricordi di Ghita che, chiusa in convento e preda di struggimento e sensi di colpa nei confronti del padre, ricorda i giorni passati al fianco dell'artista, che nel testo non viene mai chiamato con il suo nome ma soltanto con il suo "titolo".
Mi è piaciuta la contestualizzazione storica e fisica: le descrizioni degli usi e dei costumi del 1500, per me, sono ben riuscite e ho gradito leggere riferimenti alla costruzione della basilica di San Pietro e ad altri luoghi caratteristici di Roma.
Voto: 4/5
Libriko: 28C
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