Titolo: Autoritratto newyorkese
Autore: Maurizio Fiorino
Editore: E/O
Pagine: 192
ISBN: 9788833576480
New York, 2008. Il ventitreenne protagonista ha lasciato l’Italia, per andare all’estero a studiare fotografia. Per sbarcare il lunario fa il go-go boy nei locali notturni di Alphabet City e il modello di nudo per artisti di second’ordine, trascorrendo gran parte del suo tempo libero su Craigslist alla ricerca di stanze in affitto e di sesso usa-e-getta. È lì che incontra Louis, detto Lou, uno sregolato che passa le sue giornate in una casetta costruita su un albero, fuori città, leggendo libri fantasy. I due, dopo un’incostante e fugace frequentazione, decidono di andare a vivere insieme e mentre tentano di far quadrare i conti con i loro sogni e i rispettivi disincanti, tirano a campare alla bell’e meglio: Lou trovando lavoro in un bizzarro solarium aperto ventiquattr’ore al giorno, il protagonista in una pizzeria italiana. Imprigionata in un’oscura e autodistruttiva ossessione reciproca, la loro diventa una storia fatta di furti in giro per i supermercati di Manhattan e di notti insonni, di pericolosi giochi d’azzardo e marchette, di pugni in faccia e diner che, in assenza di posti dove sfogare le ultime frenesie notturne, si trasformano in parcheggi dell’anima. L’esito, irrimediabilmente devastante, sembra suggerirci l’idea che bisogna precipitare nell’abisso più profondo per venire a patti con la propria integrità.
Ho scoperto questo romanzo grazie a un bookclub e ammetto la mia totale ignoranza in merito a Fiorino, che pensavo essere un esordiente mentre, in realtà, ho scoperto avere all'attivo una proficua carriera non solo letteraria ma anche artistica.
L'opera, che immagino essere un po' di nicchia probabilmente per gli argomenti affrontati, non è semplice e, a dispetto di quanto immaginassi visto il numero esiguo di pagine, ho impiegato più del previsto per arrivare alla fine. Infatti, ho avuto bisogno di tempo per metabolizzare ciò che accade in ogni capitolo, dove ogni tematica viene portata all'eccesso e resa ancora più vivida grazie alla narrazione in prima persona.
Il protagonista, fotografo come l'autore, giovanissimo e alla ricerca di un senso da dare alla propria vita, è malinconico, triste e combattuto. Tutta la narrazione si svolge in una sorta di onda che alterna momenti di spensieratezza e accenni di felicità a una disperazione totale.
A qualche giorno di distanza dalla fine della lettura confesso di non avere ancora ben chiaro un giudizio complessivo sul libro, soprattutto perché digerire molte delle scene descritte non è semplice.
Voto: 3/5
Book Breakfast Club: ottobre
Libriko: 18E
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