Titolo: L'ombra dello scorpione
Autore: Stephen King
Editore: Bompiani
Pagine: 1148
ISBN: 9788830103924
Un classico pubblicato per la prima volta nel 1978 e ambientato in un futuro prossimo (ormai presente) nel quale l'umanità è martoriata da una epidemia globale senza precedenti. La visione apocalittica di Stephen King ci restituisce un mondo completamente trasformato dal virus, con città vuote e spettrali percorse da poche persone allo sbando. "L'ombra dello scorpione" è ancor più affascinante e spaventoso oggi di quando è stato pubblicato per la prima volta. È il morbo sfuggito a un segretissimo laboratorio a seminare morte in tutto il mondo: il novantanove per cento della popolazione della terra non sopravvive all'apocalittica epidemia. I pochi sopravvissuti si trovano intrappolati in uno scontro più grande di loro, quella lotta eterna tra forze della natura nella quale si può solo decidere di perseguire il Bene e appoggiarsi alle fragili spalle di Mother Abagail, la veggente ultracentenaria, o seguire le orme dello spaventoso Randall Flagg, il Senza Volto, il Signore delle Tenebre. L'umanità di fronte alla pandemia sbanda tra paura e voglia di sopravvivere a qualsiasi costo: emergono i lati più oscuri dell'animo umano ma anche il coraggio di affrontare le tenebre.
Mi sono approcciata a Stephen King da poco ma lo stile dell'autore mi piace tantissimo e sto cercando di recuperare gradualmente gran parte dei suoi titoli. Quando è stato proposto questo romanzo ho deciso di approfittarne, soprattutto perché è stato organizzato un gdl che ha permesso di confrontarsi sulle varie tematiche emerse nel corso della lettura.
La trama, infatti, parte con un avvenimento che mi ha ricordato da molto vicino quanto realmente accaduto pochi anni fa: un'epidemia si diffonde velocemente in tutto il mondo e uccide gran parte della popolazione. I sopravvissuti, immuni alla malattia, cercano di riorganizzare una nuova società, con tutti i pro e contro del caso.
I personaggi sono tanti ma sono talmente ben caratterizzati che, dopo un iniziale smarrimento, in realtà è stato semplice riconoscerli proprio grazie ai loro tratti distintivi. L'autore è bravissimo ad assegnare a ognuno un ruolo predominante, creando delle figure che sicuramente rimarranno impresse nella mia mente. Ho apprezzato in modo particolare Stu, Frannie e Nick.
Ogni volta che leggo un'opera di King mi gira in testa la domanda "cosa avrei fatto al loro posto?", poiché gli argomenti trattati, seppure lontani dal vivere quotidiano, vanno a scavare a fondo nella mente umana e diventa impossibile non farsi coinvolgere.
Il perno attorno al quale ruota tutta la storia è la lotta tra il bene e il male, raffigurati con Mother Abagail e Randall Flagg, costantemente presenti in sottofondo, fino ad arrivare a una conclusione che soddisfa ma pone l'accento su qualcosa che rimarrà sempre in sospeso.
Voto: 4,5/5
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