Autore: Enzo Gianmaria Napolillo
Editore: Feltrinelli
Formato: Copertina flessibile
Pagine: 216
ISBN: 9788807031243
Salvatore è nato quando in pochi conoscevano il nome della sua isola: un luogo di frontiera posto alla fine del mondo, con il mare blu e la terra arsa dal sole. È cresciuto sulle barche, vicino alle cassette di alici, con lo sguardo nell'azzurro, sopra e intorno a lui. Forse è lì che tutto è cominciato, tra ghirigori nell'acqua e soffi nel vento. Di sicuro è lì che ha conosciuto Giulia, anche se lei vive a Milano con i genitori emigrati per inseguire lavoro e successo. Da sempre Giulia e Salvatore aspettano l'estate per rivedersi: mani che si intrecciano e non vogliono lasciarsi, sussurri e promesse. Poi, d'inverno, tante lettere in una busta rosa per non sentirsi soli. Finché, una mattina, nell'estate in cui tutto cambierà, Giulia e Salvatore scoprono il corpo di un ragazzino che rotola sul bagnasciuga come una marionetta e tanti altri cadaveri nell'acqua, affogati per scappare dalla fame, dalla violenza, dalla guerra. Gli sbarchi dei migranti cominciano e non smettono più. L'isola muta volto, i turisti se ne vanno, gli abitanti aiutano come possono. Quando Giulia torna a Milano, il filo che la lega a Salvatore si allenta. La vita non è più solo attesa dell'estate e amore sincero, corse in spiaggia e lanterne di carta lanciate nel vento. La vita è anche uno schiaffo, un risveglio, la presa di coscienza che al mondo esistono dolore e differenze. Una scoperta che travolge i due ragazzi e che darà valore a tutte le loro scelte, alla loro distanza e alla loro vicinanza.
Sin dalle prime battute di questo romanzo sono rimasta affascinata dallo stile dell'autore, scorrevole e coinvolgente, estremamente poetico e carico di sentimenti: ogni pagina offre spunti di riflessione regalandoci un romanzo malinconico ma, allo stesso tempo, crudelmente reale.
La trama forte e le tematiche importanti affrontate, prima fra tutte quella degli sbarchi clandestini, relegano i personaggi della vicenda quasi in secondo piano, il dramma viene raccontato senza filtri e descritto con gli occhi di chi lo vive in prima persona, presentandoci un punto di vista diverso e spiazzante che mi è piaciuto molto e mi ha coinvolta emotivamente, trascinandomi in pieno nella storia.
La vera protagonista del libro è l'isola, innominata ma costantemente al centro dell'attenzione: i suoi colori, il sole e la voglia di vivere nonostante le tragedie vengono contrapposti alla vita grigia di Milano, una distinzione che in alcuni punti mi è sembrata eccessivamente marcata ma che mi ha aiutata a entrare nella psicologica dei suoi abitanti. In particolare, mi ha colpita la forza delle radici che emerge dal racconto, un attaccamento alle origini che, all'inizio, lascia spiazzati ma che, camminando al fianco degli isolani, diventa naturale e semplice da capire.
Ho trovato molto tenera la storia d'amore narrata, l'autore è riuscito a descrivere in modo egregio l'evoluzione tra Salvatore e Giulia, un rapporto che cresce con la loro età e ne affronta i problemi tipici, ingigantiti dalla distanza che li separa. Ai miei occhi il ragazzo si è rivelato il protagonista ideale, fedele e tenace, costretto a diventare adulto di colpo. Non nascondo di essermi commossa in una scena inaspettata e particolarmente toccante. Invece non mi è piaciuta la ragazza: mi ha trasmesso una sensazione costante di distacco e di superficialità che è rimasta slegata dal contesto e, purtroppo, ha influito sul mio giudizio.
Voto: 4,5/5
La trama forte e le tematiche importanti affrontate, prima fra tutte quella degli sbarchi clandestini, relegano i personaggi della vicenda quasi in secondo piano, il dramma viene raccontato senza filtri e descritto con gli occhi di chi lo vive in prima persona, presentandoci un punto di vista diverso e spiazzante che mi è piaciuto molto e mi ha coinvolta emotivamente, trascinandomi in pieno nella storia.
La vera protagonista del libro è l'isola, innominata ma costantemente al centro dell'attenzione: i suoi colori, il sole e la voglia di vivere nonostante le tragedie vengono contrapposti alla vita grigia di Milano, una distinzione che in alcuni punti mi è sembrata eccessivamente marcata ma che mi ha aiutata a entrare nella psicologica dei suoi abitanti. In particolare, mi ha colpita la forza delle radici che emerge dal racconto, un attaccamento alle origini che, all'inizio, lascia spiazzati ma che, camminando al fianco degli isolani, diventa naturale e semplice da capire.
Ho trovato molto tenera la storia d'amore narrata, l'autore è riuscito a descrivere in modo egregio l'evoluzione tra Salvatore e Giulia, un rapporto che cresce con la loro età e ne affronta i problemi tipici, ingigantiti dalla distanza che li separa. Ai miei occhi il ragazzo si è rivelato il protagonista ideale, fedele e tenace, costretto a diventare adulto di colpo. Non nascondo di essermi commossa in una scena inaspettata e particolarmente toccante. Invece non mi è piaciuta la ragazza: mi ha trasmesso una sensazione costante di distacco e di superficialità che è rimasta slegata dal contesto e, purtroppo, ha influito sul mio giudizio.
Voto: 4,5/5
Partecipo a:
Tutti a Hogwarts con le 3 ciambelle: Tassorosso - Ballo del Ceppo - Cappello parlante
Di che colore sei?: azzurro - leggi un libro recensito da una di noi due
Visual Challenge: ombra
Tutti a Hogwarts con le 3 ciambelle: Tassorosso - Ballo del Ceppo - Cappello parlante
Di che colore sei?: azzurro - leggi un libro recensito da una di noi due
Visual Challenge: ombra
Grazie, lo metto in lista d’attesa
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