lunedì 10 gennaio 2022

[Libri] È così che si uccide di Mirko Zilahy

Titolo: È così che si uccide
Autore: Mirko Zilahy
Editore: TEA
Pagine: 410
ISBN: 9788850250271

La pioggia di fine estate è implacabile e lava via ogni traccia: ecco perché stavolta la scena del crimine è un enigma indecifrabile. Una sola cosa è chiara: chiunque abbia ucciso la donna, ancora non identificata, l'ha fatto con la cura meticolosa di un chirurgo, usando i propri affilati strumenti per mettere in scena una morte. Perché la morte è uno spettacolo. Lo sa bene, Enrico Mancini. Lui non è un commissario come gli altri. Lui sa nascondere perfettamente i suoi dolori, le sue fragilità. Si è specializzato a Quantico, lui, in crimini seriali. È un duro. Se non fosse per quella inconfessabile debolezza nel posare gli occhi sui poveri corpi vittime della cieca violenza altrui. È uno spettacolo a cui non riesce a riabituarsi. E quell'odore. L'odore dell'inferno, pensa ogni volta. Così, Mancini rifiuta il caso. Rifiuta l'idea stessa che a colpire sia un killer seriale. Anche se il suo istinto, dopo un solo omicidio, ne è certo. E l'istinto di Mancini non sbaglia: è con il secondo omicidio che la città piomba nell'incubo. Messo alle strette, il commissario è costretto ad accettare l'indagine... E accettare anche l'idea che forse non riuscirà a fermare l'omicida prima che il suo disegno si compia. Prima che il killer mostri a tutti - soprattutto a lui - che è così che si uccide.


Finalmente sono riuscita a leggere questo romanzo sul quale avevo sentito opinioni contrastanti. 
Personalmente ho trovato alcune assonanze con elementi già letti in altre opere di genere thriller ma, nel complesso, la lettura è stata piacevole e veloce.
Per buona parte del libro, almeno la prima metà, ho avuto il sospetto quasi su ogni personaggio che si presentava alla mia attenzione. Solamente da un certo punto della narrazione in poi il quadro della situazione è diventato via via più chiaro e i tasselli hanno iniziato a ricongiungersi.
Le descrizioni a volte mi sono apparse eccessive e hanno un po' rallentato la narrazione. Ho trovato molto belli, però, i tanti dettagli che l'autore ha inserito su Roma e, in particolare, su una zona decisamente non turistica e poco conosciuta, icona di un passato industriale della capitale.
Non sono riuscita a inquadrare completamente il protagonista: il commissario Mancini, infatti, è sfuggente, afflitto da un dolore che non trova pace e combattuto su errori del passato ai quali non può rimediare. Sicuramente più simpatici gli altri personaggi della squadra, pur con i loro segreti e problemi.
Voto: 4/5



Chaining the book: libro vintage
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