Titolo: La luce degli incendi a dicembre
Autore: Matteo Bussola
Editore: Einaudi
Pagine: 144
ISBN: 9788806267766
«Sorseggiarono il caffè, l’uno davanti all’altra, fra le macerie della vita passata di lui e i frammenti di quella presente di lei, agitati da una dolce eccitazione per quel supplemento di vita cui sentivano di avere diritto, da una feroce nostalgia per una vita che non c’era mai stata». Questa è la storia vera di un amore possibile. O forse è la storia possibile di un amore vero. Margherita e Marcello si conoscono su un treno. Lei sta scappando dalla sua famiglia, lui vi sta facendo ritorno. Seduti l’una di fronte all’altro, su un vagone affollato, tra bambini che giocano e anziani che hanno voglia di chiacchierare, i due si prendono le misure. All’inizio sono cauti; poi, quasi senza accorgersene, si ritrovano a confidarsi. Parlano di rapporti di coppia, di figli, di sogni e fragilità, di promesse mantenute oppure dimenticate. Come in un film d’autore, nell’intimità di un’inquadratura fissa, Matteo Bussola mette in scena un dialogo a cuore aperto tra una donna che ha uno sguardo schietto e disilluso e un uomo che non smette di credere negli altri. Due persone dalle esistenze apparentemente ordinarie, familiari al punto che ci sembrano le nostre. E che, nella realtà parallela del viaggio, scoprono una parte inedita, inconfessabile, di sé. Un incendio fuori stagione che forse neppure il destino riuscirà a spegnere. Come sarebbe “Prima dell’alba” se i protagonisti, anziché una ragazza e un ragazzo, fossero due adulti che si sentono traditi dal mondo? Sarebbe “La luce degli incendi a dicembre”. La storia di uno di quegli inattesi spiragli con cui la vita ci ricorda che siamo ancora in tempo.
Matteo Bussola è un autore che ho scoperto relativamente da poco, nonostante la sua proficua produzione letteraria, e mi piace molto per la sua capacità di condensare in poche pagine tanti argomenti ricchi di spunti di riflessione.
Con la solita dolcezza e delicatezza che lo contraddistinguono, in questo nuovo titolo affronta la tematiche del destino e della casualità attraverso l'incontro fortuito su un treno in corsa di Margherita e Marcello, due personaggi con "il mare nel nome" che riescono a entrare dritti nel cuore del lettore e nei quali è impossibile non identificarsi, a ogni età.
I loro dialoghi sono un flusso che trascina pagina dopo pagina e che, grazie a riflessioni, ricordi di gioventù e piccole confessioni, permette di scoprire il loro passato.
Tante situazioni sono volutamente lasciate in sospeso, arrivando a un finale che mi è davvero sembrato di avere davanti agli occhi in una serrata sequenza cinematografica e che, se da un lato si discosta dal tipico happy ending, dall'altro si rivela perfetto, ancora di più considerando le parole riportate dallo scrittore nelle ultime battute del volume.
Voto: 4,5/5
PAC-BOOK Challenge: annuale 10

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