Titolo: Yesterday
Autore: Gian Mauro Costa
Editore: Sellerio
Pagine: 304
ISBN: 9788838917189
Una serie di omicidi, uno dopo l’altro, nei luoghi di Palermo. Li collegano i versi dei Beatles accanto ai cadaveri. E qualcuno si firma come Marc Chapman, l’assassino di John Lennon. È una pista, un’illusione e/o un elusione? E quanto pesa il passato di un’antica amicizia? Pietro, il protagonista di questo racconto che sembra ritmato su diverse velocità, è un personaggio tipico di una certa generazione e di una certa condizione. Si muove pigro e a sua agio per Palermo, la sua città, con la quale ha un rapporto soprattutto sensuale: proprio di chi, nato e cresciuto in una città, vi si sposta non nello spazio, ma nel tempo; e la babele architettonica della grande città meridionale gli destina nicchie in cui il passato si è conservato particolarmente vivido e suadente. Ma chi sia veramente Pietro si svela, in un crescendo di «antipatia», attraverso degli episodi misteriosi. Delitti in cui casualmente continua a inciampare, che non sono tra loro collegati e non lo sono col protagonista, se non fosse per dei bigliettini che Pietro ritrova a ogni nuovo omicidio. Contengono, scopre presto, versi delle canzoni dei Beatles, e intendono essere messaggi precisi a lui diretti, a formare una intima comunicazione. L’indagine che Pietro è indotto a fare - per un’autodifesa o per narcisismo - si articola per lui come una autoanalisi, anche generazionale, alla fine della quale, assieme alla sorpresa della soluzione del giallo, viene la rivelazione di una città parallela, di una realtà parallela, di una rete di relazioni umane parallela, accanto alle quali, inconsapevole aveva da sempre convissuto. Ed è la crisi o la catarsi.
Quando mi sono imbattuta in questo romanzo e, leggendo la trama, ho visto che si trattava di un giallo, ho deciso di dargli una possibilità anche se alcune recensioni non lo giudicavano benissimo. Purtroppo mi sono ritrovata a concordare anche io con quanto riportato, visto che anche le speranze che avevo riposto in merito a un miglioramento nel finale sono state infrante.
L'idea di base è buona: collegare una serie di omicidi o presunti tali a versi delle canzoni dei Beatles e altri dettagli che riguardano i loro album, come ad esempio le copertine o la data di incisione, mi è sembrata una bella trovata ma ho fatto fatica a seguire la trama principale perché questa viene ripetutamente interrotta da racconti che sembrano quasi slegati dal contesto. Le lunghe digressioni che riguardano flashback sono frequenti e, se da un lato aiutano a capire il protagonista Pietro e ne tracciano una descrizione sempre più dettagliata, dall'altro rendono la narrazione troppo lenta e discontinua.
Il linguaggio utilizzato è forbito ma sfocia nella pedanteria e, alla lunga, diventa eccessivo.
La conclusione, alla quale sono giunta con curiosità e apprensione, non è stata sufficiente a ribaltare le sorti dell'opera: non ho trovato infatti una vera e propria verità ma solo supposizioni che nell'intenzione dell'autore credo volessero lasciare un senso di indeterminato nel lettore ma che, nel mio caso, hanno solo contribuito ad aumentare il mio disappunto.
Voto: 2/5
Chaining the book: catena ordine alfabetico prima parola del titolo
Sarà un'Odissea: leggi un libro il cui titolo sia composto da una sola parola
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