Titolo: L'orologiaio di Filigree Street
Autore: Natasha Pulley
Editore: Bompiani
Pagine: 384
ISBN: 9788845283369
Londra, 1883. Thaniel Steepleton, giovane, modesto telegrafista al ministero dell'Interno, una sera trova un dono anonimo sul cuscino del suo letto: un orologio d'oro. È proprio l'orologio, strillando, a salvarlo dall'esplosione di un ordigno che devasta un pub. Thaniel si trasforma in investigatore antiterrorismo e rintraccia l'artigiano che ha creato il prodigioso manufatto: si chiama Keita Mori, viene dal Giappone e nel suo laboratorio in una stradina di vecchie case a Knightsbridge prendono vita straordinari esseri meccanici, prodigi luminosi, uccelli di bronzo, un polpo rubacalzini. L'incontro con Mori - e quello con Grace Carrow, brillante studentessa di fisica che cerca di combattere i pregiudizi per diventare scienziata e scoprire la verità sull'etere luminifero - cambierà la vita di Thaniel. Tre personaggi che non sono mai quello che sembrano, un passato - e un futuro - che uniscono in modo singolare l'Inghilterra all'estremo Oriente, una miscela specialissima di storia e magia per un romanzo d'esordio che sfugge alle etichette e chiede al lettore di stare al gioco senza riserve.
Questo romanzo era nella mia TBR da tantissimi anni e ho deciso, finalmente, di leggerlo. Purtroppo le mie alte aspettative sono state deluse da una narrazione che ho trovato lenta e poco avvincente.
Le premesse erano buone e l'intreccio che si è venuto a formare, capitolo dopo capitolo, sembrava accattivante, però non è scattata la scintilla che mi ha fatto apprezzare davvero l'opera.
A un certo punto ho avuto l'impressione che ci fossero in ballo troppe cose, tutte accennate e poi lasciate in disparte, senza grandissimi colpi di scena a giustificare alcuni fatti che, nel complesso, mi sono apparsi confusionari.
Mi è però piaciuta molto l'ambientazione, ben descritta sia nei luoghi che nelle abitudini tipiche del periodo (fine Ottocento) e, in particolare, ho gradito i riferimenti alla cultura steampunk, del quale il mitico polpo Katsu è l'emblema assoluto.
Ho apprezzato Grace, innovativa e anticonformista, ho trovato meno incisivo ma comunque interessante Thaniel, mentre è rimasto misterioso fino alla fine l'orologiaio Mori e, per questo, un po' a malincuore ammetto di non essere riuscita a farmi un'opinione precisa su di lui.
Voto: 3/5
Libriko: 1B
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