Titolo: Morire ti fa bella
Autore: Stefania Crepaldi
Editore: Salani
Pagine: 272
ISBN: 9788831016957
Esiste il lavoro dei sogni, e poi esiste il lavoro che il destino decide per te. Fortunata vorrebbe fare la pasticciera e, quando può, si rifugia nel laboratorio di Mario, un amico che le insegna l’arte dei dolci. Suo padre Emilio, però, è il titolare di un’agenzia di pompe funebri, e per mandarla avanti ha bisogno di lei, del suo talento nella preparazione dei defunti. Sempre a contatto con la morte, di cui si prende cura nel migliore dei modi, Fortunata insegue la vita e non chiede altro che essere libera di scegliere il proprio futuro. Ma cosa succede quando il destino si mette di traverso? Il rampollo di una dinastia di gioiellieri precipita da un palazzo veneziano. Un suicidio, o forse un tragico incidente. Il colonnello della guardia di finanza Dante Braghin ha più di un dubbio e chiede a Fortunata di esaminare il cadavere: il suo occhio sa notare dettagli che potrebbero sfuggire anche al miglior anatomopatologo. Suo malgrado, la ragazza verrà così coinvolta in un’indagine pericolosa, quando l’unica cosa che vorrebbe è creare torte e portare dolcezza nella vita delle persone. Sullo sfondo suggestivo della laguna di Chioggia e delle calli affollate di Venezia, Stefania Crepaldi costruisce una storia di straordinaria freschezza, che unisce i toni del giallo a quelli del black humour, dando vita a una serie di personaggi difficili da dimenticare.
Ho avuto il piacere di leggere il romanzo d'esordio di Stefania, che ho conosciuto tanti anni fa in una reading challenge dove eravamo compagne di squadra, subito dopo la sua uscita. Quel titolo era stato uno dei vincitori del torneo Io Scrittore e sono molto felice che l'autrice abbia trovato il suo giusto riconoscimento in una grande casa editrice come la Salani.
In questo nuovo episodio, il primo in realtà destinato al grande pubblico, le vicende di Fortunata riprendono da dove si erano interrotte ma il testo può essere letto anche senza conoscere l'artefatto, visto che i riferimenti al suo predecessore sono pochi e riguardano alcuni personaggi che tornano ma che, comunque, sono nuovamente ben delineati.
La ragazza continua a lottare tra l'attaccamento alla famiglia e alla solidità della sua storica impresa di pompe funebri e la passione per la pasticceria, mestiere che vorrebbe occupasse interamente il suo futuro. Il caso investigativo descritto è indubbiamente particolare, alcuni dettagli non mi hanno convinta completamente ma, nel complesso, l'opera mi è piaciuta molto.
Curatissima l'ambientazione che si snoda tra Chioggia e Venezia, l'inserimento di termini dialettali non disturba la lettura per chi è a digiuno di veneto ma, anzi, rende la narrazione più autentica.
Ho apprezzato le riflessioni sulla vita e sui suoi molteplici aspetti. L'approccio alla morte, raccontata attraverso gli occhi di una tanatoesteta, è molto filosofico. Lo stile di scrittura coinvolgente e scorrevolissimo mi ha letteralmente trascinata, capitolo dopo capitolo, verso un finale arrivato troppo presto. Inoltre, l'improvvisa apparizione nelle ultime battute, fa venire voglia di andare avanti con la serie.
Voto: 4,5/5
Libriko: 1C
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