martedì 10 gennaio 2017

[Libri] La sarta di Dachau di Mary Chamberlain




Titolo: La sarta di Dachau
Autore: Mary Chamberlain
Editore: Garzanti
Formato: Copertina rigida
Pagine: 319
ISBN-10: 8811688582
ISBN-13: 9788811688587

Londra, 1939. Ada Vaughan non ha ancora compiuto diciotto anni quando capisce che basta un sogno per disegnare il proprio destino. E il suo è quello di diventare una sarta famosa, aprire una casa di moda, realizzare abiti per le donne più eleganti della sua città. Ha da poco cominciato a lavorare presso una sartoria in Dover Street e la vita sembra sorriderle. Un viaggio imprevisto a Parigi le fa toccare con mano i confini del suo sogno: stoffe preziose, tagli raffinati, ricami dorati. Ma la guerra allunga la sua ombra senza pietà. Ada è intrappolata in Francia, senza la possibilità di ritornare a casa. Senza soldi, senza un rifugio. Ada non ha colpe, se non quella di ritrovarsi nel posto sbagliato. Ma i soldati nazisti non si fermano davanti a niente. Viene deportata nel campo di concentramento di Dachau. Lì, dove il freddo si insinua senza scampo fino in fondo alle ossa, circondata da occhi vuoti per la fame e la disperazione, Ada si aggrappa all'unica cosa che le rimane, il suo sogno. L'unica cosa che la tiene in vita. La sua abilità con ago e filo le permette di lavorare per la moglie del comandante del campo. Gli abiti prodotti da Ada nei lunghi anni di prigionia sono sempre più ricercati, nonostante le ristrettezza belliche. La sua fama travalica le mura di Dachau e arriva fino alle più alte gerarchie naziste. Le viene commissionato un abito che dovrà essere il più bello che abbia mai confezionato. Un vestito da sera nero con una rosa rossa. Ma Ada non sa che quello che le sue mani stanno creando non è un abito qualsiasi. Sarà l'abito da sposa di Eva Braun, l'amante del Führer.


La sarta di Dachau è un romanzo molto particolare che offre un punto di vista alternativo sull'epoca della Seconda Guerra Mondiale e del Nazismo. Seguiamo, infatti, le vicende attraverso la vita di Ada, una ragazza inglese appassionata di moda e cucito che sogna di aprire il proprio atelier ma si trova, suo malgrado, coinvolta in pieno nella guerra. 
La storia è costruita bene, c'è azione e le descrizioni sono accurate, ho apprezzato particolarmente quelle riguardanti i tessuti e le tipologie di cuciture, si nota la volontà dell'autrice di approfondire in modo dettagliato l'argomento attorno al quale ruota tutto. 
Invece non mi è piaciuto particolarmente il personaggio di Ada: è una ragazza particolarmente talentuosa, tanto da riuscire a salvarsi dall'internamento nei campi di concentramento grazie a questo, ma spreca tutto per un uomo. Se si riesce a passare sopra al fatto la prima volta, seppur con fatica, giustificandola con la giovane età, la voglia di libertà e l'istinto di fuggire da una famiglia che non l'apprezza come dovrebbe, non si riesce a farlo di nuovo quando ricade nello stesso errore dopo aver vissuto un'orribile esperienza che dovrebbe averla fatta maturare e invece sembra non averle insegnato nulla. Ada appare quasi più sciocca ed come se la guerra e le deportazioni, sottofondo costante alla vicenda, siano sminuite.  
Mi è piaciuta l'idea di utilizzare il processo per far parlare tutti i personaggi secondari della storia, offrendo il loro punto di vista sulle vicende e facendoci scoprire molti dettagli che ignoravamo. In particolare, ho trovato molto bella e commovente la parte riguardante Thomas, il figlio di Ada. Il finale, però, è stato deludente, mi ha fatto arrabbiare e non ha di certo giovato a riabilitare la protagonista ai miei occhi. 
Voto: 3/5.

Partecipo a:
The Goose Reading Challenge: casella 8: leggi un libro ambientato durante la Seconda Guerra Mondiale

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