Autore: Nathaniel Hawthorne
Editore: Feltrinelli
Formato: Paperback
Pagine: 291
ISBN-10: 8807901560
ISBN-13: 9788807901560
Pubblicato nel 1850, "La lettera scarlatta" è uno dei più importanti romanzi nordamericani dell'Ottocento. Nelle intenzioni dell'autore esso doveva rappresentare al meglio lo spirito puritano dell'epoca coloniale americana. Nella società puritana la libertà dell'individuo coincideva con il bene della comunità, che doveva essere purificata da ogni elemento estraneo, considerato al soldo di Satana. Per questa ragione le autorità imponevano stili di vita improntati a un inflessibile rigore morale. E chi infrangeva gravemente le regole poteva incorrere persino nella pena di morte. Nel libro una giovane sposa, amante del pastore Arthur Dimmesdale, manifesta fisicamente i segni della sua relazione extraconiugale con il predicatore. Nulla riesce a farla confessare, nemmeno le minacce, e per questo viene schivata da tutti, e infine condannata a portare sul petto una fiammante lettera A, che la additi allo sguardo pubblico come un'adultera. Intorno a questa vicenda si dipana il progressivo insinuarsi nei personaggi di un tormentato lavorio psichico, che li spingerà, in taluni casi, sull'orlo della pazzia. Il libro è stato fonte di ispirazione per numerose trasposizioni cinematografiche.
Il libro descrive bene le caratteristiche del Puritanesimo e ancora oggi viene considerato uno dei suoi massimi manifesti tuttavia nel complesso non riesco a dargli un giudizio del tutto positivo. Ciò che non me lo ha fatto amare particolarmente non è tanto il linguaggio usato, consono al periodo e comunque comprensibile, quanto le descrizioni che al'inizio affascinano e aggiungono valore al testo ma, andando avanti, diventano pesanti e spesso ricche di dettagli inutili.
Sin dal lungo prologo nel quale l'autore illustra il suo lavoro alla Dogana, il perché ha deciso di raccontare questa vicenda e spiega come ne sia venuto a conoscenza, si intuisce che il libro sarà piuttosto lento. Infatti, nonostante la vicenda si svolga in un arco temporale di 7 anni, c'è davvero poca azione.
Il punto focale attorno al quale ruota tutta la storia, cioè l'adulterio, è già avvenuto, così come il processo che ha condannato Hester a indossare la A scarlatta sul petto. Tutto ciò che accade in seguito raccolta solamente come la donna decida di affrontare la situazione a testa alta, senza lasciarsi abbattere e, anzi, dedicandosi al proprio lavoro di ricamatrice stimata e all'assistenza ai poveri. Queste caratteristiche, la sua voglia di riscatto e l'accettazione della condanna, a mio avviso, la rendono il miglior personaggio del libro, peccato che in realtà non le venga dato il risalto che avrebbe meritato.
Ho trovato invece pessimo il pastore Dimmesdale, un uomo debole e meschino, che si strugge nel rimorso ma non ammette le sue colpe. Anche Chillingworth, sulla carta il cattivo della vicenda, è in realtà messo poco in risalto e alla fine risulta un personaggio piuttosto piatto. L'ultima protagonista della vicenda è Perla, la figlia di Hester, descritta con caratteristiche al limite del sovrannaturale e con atteggiamenti a mio parere esagerati per la sua età, ne risulta infatti un personaggio che inquieta e quasi spaventa.
Voto: 2,5/5
Sin dal lungo prologo nel quale l'autore illustra il suo lavoro alla Dogana, il perché ha deciso di raccontare questa vicenda e spiega come ne sia venuto a conoscenza, si intuisce che il libro sarà piuttosto lento. Infatti, nonostante la vicenda si svolga in un arco temporale di 7 anni, c'è davvero poca azione.
Il punto focale attorno al quale ruota tutta la storia, cioè l'adulterio, è già avvenuto, così come il processo che ha condannato Hester a indossare la A scarlatta sul petto. Tutto ciò che accade in seguito raccolta solamente come la donna decida di affrontare la situazione a testa alta, senza lasciarsi abbattere e, anzi, dedicandosi al proprio lavoro di ricamatrice stimata e all'assistenza ai poveri. Queste caratteristiche, la sua voglia di riscatto e l'accettazione della condanna, a mio avviso, la rendono il miglior personaggio del libro, peccato che in realtà non le venga dato il risalto che avrebbe meritato.
Ho trovato invece pessimo il pastore Dimmesdale, un uomo debole e meschino, che si strugge nel rimorso ma non ammette le sue colpe. Anche Chillingworth, sulla carta il cattivo della vicenda, è in realtà messo poco in risalto e alla fine risulta un personaggio piuttosto piatto. L'ultima protagonista della vicenda è Perla, la figlia di Hester, descritta con caratteristiche al limite del sovrannaturale e con atteggiamenti a mio parere esagerati per la sua età, ne risulta infatti un personaggio che inquieta e quasi spaventa.
Voto: 2,5/5
Partecipo a:
La Ruota delle Letture: obiettivo 8 - leggi un classico della letteratura
The Hunting Word Challenge: lettera (nel titolo e in copertina)
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