Autore: André Aciman
Editore: Guanda
Formato: Copertina flessibile
Pagine: 271
ISBN: 9788823517578
Vent'anni fa, un'estate in Riviera, una di quelle estati che segnano la vita per sempre. Elio ha diciassette anni, e per lui sono appena iniziate le vacanze nella splendida villa di famiglia nel Ponente ligure. Figlio di un professore universitario, musicista sensibile, decisamente colto per la sua età, il ragazzo aspetta come ogni anno "l'ospite dell'estate, l'ennesima scocciatura": uno studente in arrivo da New York per lavorare alla sua tesi di post dottorato. Ma Oliver, il giovane americano, conquista tutti con la sua bellezza e i modi disinvolti. Anche Elio ne è irretito. I due condividono, oltre alle origini ebraiche, molte passioni: discutono di film, libri, fanno passeggiate e corse in bici. E tra loro nasce un desiderio inesorabile quanto inatteso, vissuto fino in fondo, dalla sofferenza all'estasi. "Chiamami col tuo nome" è la storia di un paradiso scoperto e già perduto, una meditazione proustiana sul tempo e sul desiderio, una domanda che resta aperta finché Elio e Oliver si ritroveranno un giorno a confessare a se stessi che "questa cosa che quasi non fu mai ancora ci tenta".
Questo romanzo è indubbiamente un libro particolare, a cominciare dalla tipologia di narrazione, una sorta di lungo flusso di coscienza di Elio. Il ragazzo mi è apparso da subito ben più maturo dei suoi 17 anni, però la sua passione per Oliver, fatta di alti e bassi, di acceso desiderio all'inizio e subito dopo di ripensamenti, ha confermato in pieno la sua età, piena di dubbi e incertezze.
Nonostante questo filo diretto con il protagonista mi è sembrato di restare sempre distaccata dal personaggio e, proprio per questo, non posso dire di averlo apprezzato totalmente. Per me, invece, è stato molto più semplice affezionarmi a Oliver, bello e intrigante, una figura costruita magistralmente dell'autore.
Nel complesso l'opera mi è piaciuta, l'ho trovata estremamente diversa dalle classiche storie d'amore, seppur basata su un sentimento universale nel quale ci si riesce facilmente a immedesimare. Il sentimento che lega i protagonisti è forte e ossessivo, per certi versi dannoso ma comunque tanto importante da superare il trascorrere degli anni. Quello che ho gradito meno, invece, è la presenza di tantissime scene particolarmente esplicite e sicuramente non adatte a tutti. Purtroppo, andando avanti con la lettura, ho avuto la sgradevole sensazione che, più che essere funzionali al progredire della trama, esse fossero piazzate ad arte per far parlare.
Voto: 4/5
Nonostante questo filo diretto con il protagonista mi è sembrato di restare sempre distaccata dal personaggio e, proprio per questo, non posso dire di averlo apprezzato totalmente. Per me, invece, è stato molto più semplice affezionarmi a Oliver, bello e intrigante, una figura costruita magistralmente dell'autore.
Nel complesso l'opera mi è piaciuta, l'ho trovata estremamente diversa dalle classiche storie d'amore, seppur basata su un sentimento universale nel quale ci si riesce facilmente a immedesimare. Il sentimento che lega i protagonisti è forte e ossessivo, per certi versi dannoso ma comunque tanto importante da superare il trascorrere degli anni. Quello che ho gradito meno, invece, è la presenza di tantissime scene particolarmente esplicite e sicuramente non adatte a tutti. Purtroppo, andando avanti con la lettura, ho avuto la sgradevole sensazione che, più che essere funzionali al progredire della trama, esse fossero piazzate ad arte per far parlare.
Voto: 4/5
Partecipo a:
Di che colore sei?: verde - leggi un libro da cui abbiano tratto un film o una serie tv
Visual Challenge: riflesso
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ho il libro lì da leggere e sono molto curiosa.
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