Titolo: Il metodo del coccodrillo
Autore: Maurizio De Giovanni
Editore: Mondadori
Formato: Copertina flessibile
Pagine: 249
ISBN: 9788804628224
Napoli, così, non l'avevamo vista mai. Una città borghese, inospitale e caotica, cupa e distratta, dove ognuno sembra preso dai propri affari e pronto a defilarsi. È esattamente questo che permette a un killer freddo e metodico di agire indisturbato, di mischiarsi alla folla come fosse invisibile. "Il Coccodrillo" lo chiamano i giornali: perché, come il coccodrillo quando divora i propri figli, piange. E del resto, come il coccodrillo, è una perfetta macchina di morte: si apposta, osserva, aspetta. E quando la preda è a tiro, colpisce. Tre giovani, di età e provenienza sociale diverse, vengono trovati morti in tre differenti quartieri, freddati dal colpo di un'unica pistola. L'ispettore Giuseppe Lojacono è l'unico che non si ferma alle apparenze, sorretto dal suo fiuto e dalla sua stessa storia triste. È appena stato trasferito a Napoli dalla Sicilia. Un collaboratore di giustizia lo ha accusato di passare informazioni alla mafia e lui, stimato segugio della squadra mobile di Agrigento, ha perso tutto, a cominciare dall'affetto della moglie e della figlia. È il giovane sostituto procuratore incaricato delle indagini, la bella e scontrosa Laura Piras, a decidere di dargli un'occasione, colpita dal suo spirito di osservazione. E così Lojacono, a dispetto di gerarchie e punizioni, l'aiuterà a trovare il collegamento, apparentemente inesistente, tra i delitti. A scorgere il filo rosso che conduce a un dolore bruciante, a una colpa non redimibile, a un amore assoluto e struggente.
Ho sempre sentito parlare bene di De Giovanni e dei suoi romanzi ma, finora, non avevo mai avuto l'occasione di leggerlo. Sono contenta di essere finalmente riuscita a scoprirlo perché ho avuto conferma di trovarmi di fronte a un autore bravissimo e estremamente coinvolgente.
Il suo stile di scrittura è rapido ma descrittivo e mi ha permesso di immergermi totalmente nella vicenda raccontata, un caso particolare che ammetto essere stato decisamente duro da digerire. L'ambientazione mi ha colpita molto: la città di Napoli all'inizio sembra apparire costantemente solo sullo sfondo invece, poco dopo, si interseca con le azioni presenti e passate, mostrando i suoi tanti, sorprendenti, volti.
Nel libro si alternano capitoli dedicati alle indagini e riflessioni personali. I primi sono concentrati sulla figura dell'ispettore Lojacono, un uomo introverso e riflessivo, preda del suo dramma familiare che si incrocia con quello del serial killer. I testi sotto forma di lettera, indirizzati a un destinatario che si scoprirà solo a poche pagine dalla fine, sono invece allo stesso tempo intriganti e inquietanti, in quanto consentono di costruire, pezzo dopo pezzo, la psicologia dell'assassino ma aggiungono tensione, spesso troppa, alla storia.
Il protagonista mi è piaciuto: attraverso dettagli apparentemente banali e molte volte appena accennati, ma in realtà tutti ben studiati, sono riuscita a inquadrarlo perfettamente. Non è un caso, tuttavia, che mi sia rimasta addosso la sensazione di voler sapere di più sui suoi trascorsi e sul suo carattere.
Ho trovato tutti i personaggi, anche i secondari, ben delineati: è stato fin troppo facile e immediato affezionarsi a loro e, probabilmente proprio per questo, ciò che ho gradito meno di tutta l'opera, purtroppo, è stata la crudezza di quanto raccontato, che ammetto però essere narrato in modo superbo. La scelta delle vittime mi ha scombussolata, delitto dopo delitto, per arrivare a un finale che mi ha dolorosamente lasciata senza parole.
Voto: 4,5/5
Partecipo a:
Dalle 3 ciambelle: Gorgonzola - leggi un libro di Maurizio De Giovanni
Le quattro cavaliere dell'apocalisse: leggi un libro in cui nella cover o nel titolo compaia un'arma
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