Titolo: Solo Flora
Autore: Stefania Bertola
Editore: Feltrinelli
Formato: Copertina flessibile
Pagine: 151
ISBN: 9788807910210
A quindici anni, se si deve scegliere fra trascorrere un anno a Brisbane, Australia, o in uno sperduto paesino nella provincia piemontese, non si hanno dubbi: paesino. Purché sia vicino alla città in cui vive il tuo ragazzo. E così Flora lascia partire senza rimpianti la madre, oceanologa in trasferta di lavoro australiana, e va a stare a casa di una zia... che, però, non è una zia normale. Non è normale la zia, e neanche lo zio, i cugini, i vicini di casa, la scuola, i compagni di scuola. Perché San Mirtillo è uno dei ventisette comuni DP presenti sul territorio italiano, e i comuni DP sono quelli in cui vivono i DP, i Different People, nome inglese per creature magiche italiane. Ma Flora non è magica per niente, è solo Flora. E fin dal primo istante si sentirà DIVERSA, scritto proprio così, tutto a lettere maiuscole. È l'unica ragazza di tutta la scuola che non può cambiarsi colore di capelli schioccando le dita. Tanto per dire. È durissima, la vita di una Normal in un mondo di Different, e Flora dovrà fare ricorso a tutta la sua meravigliosa normalità per non soccombere. Come se non bastasse, anche nell'amore si trova a dover scegliere fra il suo ragazzo da sempre (e, pensava lei, per sempre) e uno stregone di diciassette anni, snob, arrogante e irresistibile. E tutto questo sarebbe ancora niente, se non ci fosse Alibella, la compagna di classe che nessuna vorrebbe mai avere: una fata perfida come Maleficent e bella come Angelina Jolie...
Nel corso degli anni ho letto svariati libri della Bertola e ho sempre apprezzato il suo stile. Questo romanzo è differente a partire dalla trama ma ho riscontrato il suo classico linguaggio colloquiale, diretto e divertente. Qui, però, è mancato qualcosa che mi facesse apprezzare davvero la storia.
L'idea alla base dell'opera mi è piaciuta moltissimo, l'autrice è riuscita a creare un mondo parallelo popolato da fate, maghi, vampiri e altre creature magiche perfettamente integrato sul territorio italiano (piemontese, nello specifico), ho però avuto la sensazione di descrizioni fatte con leggerezza, dettagli accennati ma poco approfonditi, dei quali avrei voluto leggere di più.
La protagonista Flora è perfetta nel suo ruolo di adolescente con i problemi tipici dell'età, le difficoltà di integrazione nella nuova scuola e con i nuovi compagni diversi, un'accezione che qui assume un ruolo particolare ma dietro la quale ho visto chiaramente riferimenti alla situazione reale attuale.
Ho amato il personaggio di Iridella, il suo essere considerata strana dai DP ma apparire così normale per noi umani, divertentissimi alcuni dei suoi siparietti a Torino e belle le sue interazioni con la quindicenne.
Il breve racconto riportato nelle ultime pagine del volume sarebbe stato un perfetto prologo alla vicenda di Flora, personalmente avrei fatto partire da lì la storia e, soprattutto, non avrei troncato il finale in modo così netto. Infatti, troppe domande restano in sospeso e alcune nuove questioni vengono aperte ma non si concludono, non mi sarebbe dispiaciuto qualche capitolo aggiuntivo che chiarisse il triangolo (o quadrato) amoroso.
Voto: 3,5/5
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