Titolo: L'uomo di neve
Autore: Jo Nesbø
Editore: Piemme
Formato: Copertina flessibile
Pagine: 531
ISBN: 9788838468865
La città di Oslo è avvolta nel buio e i primi fiocchi di neve cadono leggeri imbiancando le strade. Birte Becker è appena tornata a casa dal lavoro quando, fuori dalla propria finestra, nota un pupazzo di neve che sembra scrutarla. Poche ore dopo, Birte scompare senza lasciare traccia. Unico indizio, un pupazzo di neve avvolto nella sciarpa della donna, all'interno del quale viene ritrovato anche il suo cellulare. Il commissario Harry Hole, chiamato per indagare sulla misteriosa scomparsa, si getta a capofitto nel caso per sfuggire ai fantasmi che lo perseguitano giorno e notte e alla notizia che lo ha gettato nel baratro dopo mesi di astinenza dall'alcol e di buona condotta: Rakel, l'unica donna che abbia mai amato, sta per sposarsi. Appena inizia a indagare sulla scomparsa della Becker, Harry si rende conto che il caso ha moltissime somiglianze con altre sparizioni misteriose avvenute a Oslo negli ultimi vent'anni. La procedura è sempre la stessa: una donna, sposata con figli, scompare nel nulla, nella notte in cui sulla città cade la prima neve. Hole è l'unico che può avvicinarsi alla verità, perché il male, subito e inferto, lo conosce molto da vicino e può calarsi pienamente nella testa del serial killer. La scoperta, però, sarà più amara e sconcertante del previsto, perché la mano in grado di perpetrare quegli orrendi crimini è molto più vicina di quanto Harry si sarebbe mai immaginato.
Questo libro è il settimo volume della serie con protagonista Harry Hole, non avendo letto i capitoli precedenti ammetto di avere avuto, a volte, qualche difficoltà nel capire a fondo la psicologia del commissario. Nonostante ciò, sono comunque riuscita a delineare un quadro del personaggio, scoprendo un uomo che, se dal punto di vista più intimo appare fragile e vessato da tutte le disgrazie subite in passato, sul piano professionale si dimostra estremamente intuitivo e in gamba. Pertanto trovo che la sua caratterizzazione sia ben riuscita: il suo modo di pensare e di agire sono lo specchio del suo vissuto e, insieme alla tenerezza che ha suscitato in me il suo rapporto con Oleg, hanno contribuito a farmi affezionare.
Al contrario, non mi è piaciuta Katrine, la donna che affianca Harry nell'indagine. Il suo personaggio mi è sempre sembrato strano e non ho proprio gradito il suo comportamento durante tutta la narrazione, decisamente troppo sospettoso.
Ho trovato bellissime le descrizioni dei paesaggi: la ricchezza di dettagli ci porta in una Norvegia cupa che si contrappone al candore della neve, qui intesa in un'accezione particolare e fuori dal comune, diventando infatti portatrice di morte. I passaggi che, personalmente, ho trovato più angoscianti sono quelli dove la vicenda viene vista attraverso gli occhi delle donne vittime del serial killer, le descrizioni delle attese e i rumori della natura mi hanno fatta sobbalzare più volte.
Più che un vero e proprio sospetto sul nome dell'assassino, ho avuto la certezza che quanto affermato ad un certo punto della storia non fosse vero. Ovviamente non posso affermare di essere arrivata alla scoperta del colpevole senza sospetti, ma ammetto di aver ricollegato i tanti piccoli indizi sparsi tra le pagine solamente una volta scoperto il nome.
Mi è piaciuto il collegamento tra il breve capitolo di apertura del romanzo, all'apparenza poco chiaro e quasi inutile, con l'analisi dello stesso episodio dal differente punto di vista. Il finale, invece, mi è sembrato spettacolare in modo esagerato, anche se adatto a un prodotto scritto per attrarre pubblico e stupire che, non a caso, è stato trasformato in un film.
Voto: 4/5
Partecipo a:
Bet Reading Challenge: 20 - libro pubblicato nel 2010
Di che colore sei: giallo
Tutti a Hogwarts con le 3 Ciambelle: King's Cross - un libro con acqua o neve in copertina
Visual Challenge: donna
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