Titolo: Le tre figlie
Autore: Anna Dalton
Editore: Garzanti
Pagine: 288
ISBN: 9788811000440
Dopo tanti anni, il sontuoso cancello di Villa Fiorita si apre di nuovo per accogliere Margherita, Viola e Iris. Tre sorelle. Tre giovani donne che, per ragioni diverse, si sono lasciate alle spalle la casa in cui sono cresciute e tutto quello che significava per loro. Ma ora è lì che devono tornare. Perché Dalia, la loro madre, vuole scrivere un'autobiografia che racchiude tutta la storia della famiglia. Non solo i dettagli della sua luminosa carriera di attrice che, all'apice della fama, ha deciso di ritirarsi dalle scene; ma anche segreti che le tre sorelle non vogliono che vengano svelati. Perché hanno ormai la loro vita. Perché finalmente nessuno sa chi sono e non sono più circondate da giornalisti e fotografi. Perché quello che è stato è giusto che resti sepolto. La verità non sempre è la scelta giusta. Margherita, Viola e Iris hanno solo un weekend per far cambiare idea a Dalia, una donna che non le ha mai ascoltate perché sempre concentrata su sé stessa. Ma la posta in gioco è troppo alta e loro non sono più tre ragazzine. Sono cresciute e il loro futuro dipende da quello che verrà scritto in quel libro. Solo unite potranno raggiungere il loro obiettivo. Ma il rapporto tra sorelle può essere sia un rifugio sia una prigione e la famiglia a volte è un luogo in cui lasciare che ogni segreto rimanga tale per sempre.
Ho apprezzato molto la struttura di questo libro: i capitoli, infatti, si alternano osservando i fatti dal punto di vista delle protagoniste.
Ogni sorella ha una indole e un passato complesso, sinceramente non sono riuscita a immedesimarmi in nessuna di essere ma ho gradito come l'autrice sia riuscita a caratterizzarle benissimo: è stato facile riuscire a inquadrarle bene e a distinguerne i tratti principali già dopo poche pagine.
Quella che mi è piaciuta meno è stata sicuramente Viola: l'ho trovata incoerente, egoista e davvero poco incline al futuro che ha scelto.
Nei racconti delle tre si inserisce una quarta figura che rimane sullo sfondo ma, in realtà, è il collante di tutto: la madre Dalia. Questo personaggio è quello che mi affascinato di più, sia per il suo passato da grande diva del cinema che per il suo comportamento attuale, slegato dalle convenzioni ma perfettamente calzante con la sua persona.
Il finale non mi ha convinta, molte cose vengono sottintese e lasciate in sospeso all'immaginazione del lettore, inoltre mi è sembrato troppo frettoloso e poco chiaro.
Voto: 3,5/5
Libriko: 16A
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