Autore: M.O. Walsh
Editore: Garzanti
Formato: eBook
Pagine: 323
ISBN: 9788811144601
Sta calando la sera sul marciapiede di una tranquilla via di Baton Rouge. Nemmeno la brezza notturna riesce a smorzare il caldo torrido dell'estate in Louisiana. Lindy Simpson pedala sulla sua bicicletta. Ha solo quindici anni e, come ogni giorno, sta tornando a casa dopo gli allenamenti. Improvvisamente una figura nascosta nell'ombra la aggredisce. Lindy cade tra le aiuole di azalee e perde i sensi. Al risveglio la sua vita non è più la stessa. La piccola comunità del quartiere è sconvolta. Tra le ordinate villette a schiera e i recinti imbiancati serpeggia l'inquietudine. Quattro sono i sospettati del crimine. Uno di questi è un ragazzino di quattordici anni, da sempre amico di Lindy, da sempre innamorato di lei. La sua casa è a poca distanza da quella della famiglia Simpson e il suo è un amore adolescenziale, ossessivo. La spia, la segue, conosce tutte le sue abitudini e la disegna in splendidi ritratti. E quando Lindy vive quell'incubo sente di doverla proteggere, di dover cercare chi è stato a farle del male. Anche se questo significa scoprire verità scomode, che il quieto vivere teneva nascoste. Sente di doverlo fare perché c'è un'altra colpa che lui solo conosce, e che non gli dà pace. Una colpa legata alla sera dell'aggressione, una colpa legata alla paura e alla vigliaccheria di un amore acerbo...
Il titolo del libro (ben diverso dall'originale "My sunshine away", a mio avviso sicuramente più calzante), la copertina e la sinossi mi avevano suggerito un testo diverso da quello che in realtà ho trovato.
Mi aspettavo un genere thriller come indicato e invece lo stupro della quindicenne Lindy e tutte le sue conseguenze non sono trattati in modo predominante ma sono lo spunto per lasciare spazio al protagonista, un ragazzo del quale non scopriremo mai il nome, che diventa la voce narrante e troppo spesso si appropria dei riflettori per raccontare la sua crescita, trasformando quest'opera in un romanzo di formazione.
Quello che ho apprezzato di più e che ho trovato ben gestito è stata l'alternanza di racconti del passato e del presente, utili ad arricchire di dettagli la vicenda.
Purtroppo, capitolo dopo capitolo, la narrazione è diventata prolissa e spesso noiosa, ho trovato eccessive le descrizioni psicologiche e introspettive mentre tutta la parte investigativa si è persa, salvo tornare nelle ultime pagine.
In realtà, la rivelazione del nome del colpevole mi ha lasciata piuttosto indifferente proprio perché la sua ricerca durante tutta l'opera ha mancato di pathos.
Voto: 3,5/5
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