venerdì 29 aprile 2022

[Libri] La famiglia Aubrey di Rebecca West

Titolo: La famiglia Aubrey
Autore: Rebecca West
Editore: Fazi
Pagine: 570
ISBN: 9788893253925

Gli Aubrey sono una famiglia fuori dal comune, nella Londra di fine Ottocento. Nelle stanze della loro casa coloniale, fra un dialogo impegnato e una discussione accanita su un pentagramma, in sottofondo riecheggiano continuamente le note di un pianoforte; prima dell'ora del tè accanto al fuoco si fanno le scale e gli arpeggi, e a tavola non si legge, a meno che non sia un pezzo di papà appena pubblicato. Le preoccupazioni finanziarie sono all'ordine del giorno e a scuola i bambini sono sempre i più trasandati; d'altronde, anche la madre Clare, talentuosa pianista, non è mai ordinata e ben vestita come le altre mamme, e il padre Piers, quando non sta scrivendo in maniera febbrile nel suo studio, è impegnato a giocarsi il mobilio all'insaputa di tutti. Eppure, in quelle stanze aleggia un grande spirito, una strana allegria, l'umorismo costante di una famiglia unita, di persone capaci di trasformare il lavaggio dei capelli in un rito festoso e di trascorrere «un Natale particolarmente splendido, anche se noi eravamo particolarmente poveri». È una casa quasi tutta di donne, quella degli Aubrey: la figlia maggiore, Cordelia, tragicamente priva di talento quanto colma di velleità, le due gemelle Mary e Rose, due piccoli prodigi del piano, dotate di uno sguardo sagace più maturo della loro età, e il più giovane, Richard Quin, unico maschio coccolatissimo, che ancora non si sa «quale strumento sarà». E poi c'è l'amatissima cugina Rosamund, che in casa Aubrey trova rifugio. Tra musica, politica, sogni realizzati e sogni infranti, in questo primo volume della trilogia degli Aubrey, nell'arco di un decennio ognuno dei figli inizierà a intraprendere la propria strada, e così faranno, a modo loro, anche i genitori.

Ero curiosa di leggere questo libro da molto tempo ma pensavo di trovare una scrittura diversa. Invece si è rivelato un romanzo lento, tanto che per molti dei capitoli iniziali non ho avuto ben chiaro dove l'autrice volesse andare a parare, salvo poi comprendere e rassegnarmi al fatto che la narrazione era proprio lì davanti a me e non ci sarebbero stati stravolgimenti e grossi colpi di scena.
Non è stato facile immergermi nella trama e ciò, unito all'eccessiva lunghezza dei singoli capitoli, mi ha fatta arrivare alla fine con un po' di fatica. 
Ho trovato belli i continui riferimenti alla musica e innovativa l'idea di rappresentare una famiglia dell'Ottocento così tanto sui generis. Ho apprezzato il personaggio di Clare, la madre, mentre non sono riuscita a sopportare il padre. Delle figure maschili apparse il migliore, per me, è stato sicuramente Richard Quin. 
Personalmente non ho compreso il senso di alcune scene che sono inserite quasi inaspettatamente nella storia e che portano elementi soprannaturali in un racconto che, nella sua linearità, sembrava procedere bene. Al momento non credo che proseguirò la serie con la lettura dei successivi due volumi. 
Voto: 3/5



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