lunedì 26 marzo 2018

[Libri] Tutta colpa della mia impazienza (e di un fiore appena sbocciato) di Virginia Bramati




Titolo: Tutta colpa della mia impazienza (e di un fiore appena sbocciato)
Autore: Virginia Bramati
Editore: Giunti
Formato: eBook
Pagine: 224
ISBN: 9788809852129

«Sono nata con due mesi di anticipo, odio i tempi morti, sono fisicamente allergica ai giochi di pazienza e adoro il tasto fast forward»: Agnese è così, una ragazza esuberante, autonoma, in­sofferente verso il principio dell'«ogni cosa a suo tempo»... Ma improvvisamente, ecco che la vita prende una piega terribilmente dolorosa e la scaraventa dal centro di una metropoli che non dorme mai a una grande casa lungo un fiume, lontana quanto basta per essere immersa nei ritmi lenti e immutabili della campagna. Non solo: quando l'inverno finalmente è alle spalle e tutto sta per sbocciare, si ritrova sola, con un esame importante da preparare e solo il ronzio delle api a farle compagnia. Impulsiva come sempre, Agnese non si arrende e riesce ugualmente a riempirsi le giornate con tutto ciò che non dovrebbe fare... fino a che dalle pagine di un libro non spunta un piccolo dono prezioso: una bustina di semi di Impatiens, la pianta i cui fiori rosa hanno il potere di curare le ferite dell'anima e insegnare l'ascolto e l'armonia.
Sullo sfondo di una campagna lombarda sorprendente e rigogliosa, non lontano dal magico borgo di Verate che le sue lettrici hanno imparato ad amare, Virginia Bramati ci regala ancora una volta una protagonista adorabile, piena di vita, alle prese con un mistero da risolvere, un esame da superare e soprattutto con il compito più difficile: scoprire che la felicità è molto più vicina di quanto pensiamo, se solo sappiamo rallentare e guardarla negli occhi.


Il libro inizia con un prologo che riesce a farci intuire come si svilupperà tutta la vicenda, svelando però troppo. L'approccio con quest'opera, quindi, non è stato dei migliori, ma l'autrice si è fatta perdonare attraverso dettagli che hanno reso la lettura piacevole, a partire dalla bella ambientazione che, grazie a semplici ma ben dosate descrizioni, riesce a creare un'aria familiare. La contrapposizione fra l'aria pacata e tranquilla del borgo e il trambusto della caotica metropoli milanese, infatti, si nota e si ripercuote anche nella vita e nell'animo della protagonista che, da ragazza attiva e frenetica, dovrà maturare e imparare ad aspettare i tempi giusti per ogni cosa.
Agnese mi è piaciuta molto, l'ho trovata ben caratterizzata e coerente in tutte le sue azioni, inoltre mi ha colpita l'analisi psicologica del suo improvviso e grande dolore che emerge dalle pagine. Ho apprezzato meno le due controparti maschili, che ho trovato più difficili da inquadrare. Dalle prime righe lette mi ero fatta un'idea diversa di Adelchi e, quindi, è stato un po' difficoltoso collocarlo entro certe caratteristiche, soprattutto fisiche. Marco invece si è presentato come un mistero e, per me, è rimasto tale fino alla fine; la sua storia riguardante il Sudan mi è sembrata debole, la sua freddezza e i discorsi lasciati in sospeso hanno reso il suo personaggio sempre un po' distante.
Mi è piaciuto il titolo dato al libro che, grazie a un simpatico gioco di parole, viene ripreso più volte nella vicenda ed è ben legato a tutto quanto raccontato, cosa che, per quanto mi riguarda, accade raramente e che, quindi, ho apprezzato ancora di più.
Infine, ho trovato carina ma non essenziale la parte investigativa: i vari indizi lasciati tra le pagine stuzzicano l'immaginazione ma non riescono a svelare la soluzione, che tuttavia non mi ha sorpresa così tanto come immaginavo.
Voto: 4/5

Partecipo a:
Visual Challenge: ombrello
Di che colore sei?: rosa - leggi un libro scritto da un autore/autrice italiano/a

Nessun commento:

Posta un commento