Autore: Dot Hutchison
Editore: Newton Compton
Formato: Copertina rigida
Pagine: 334
ISBN: 9788822704412
Vicino a una villa isolata c'è un bellissimo giardino dove è possibile trovare fiori lussureggianti, alberi che regalano un'ombra gentile e una collezione di preziose "farfalle": giovani donne rapite e tatuate in modo da farle assomigliare a dei veri lepidotteri. A guardia di questo posto da brividi c'è il Giardiniere, un uomo contorto, ossessionato dalla, cattura e dalla conservazione dei suoi esemplari unici. Quando il giardino viene scoperto dalla polizia, una delle sopravvissute viene portata via per essere interrogata. Gli agenti dell'FBI Victor Hanoverian e Brandon Eddison hanno il compito di mettere insieme i pezzi di uno dei più complicati rompicapo della loro carriera. La ragazza, che si fa chiamare Maya, è ancora sotto shock e la sua testimonianza è ricca di episodi sconvolgenti al limite del credibile. Torture, ogni forma di crudeltà e privazione sembravano essere all'ordine del giorno in quella serra degli orrori, ma nella deposizione della giovane donna, che ha delle ali di farfalla tatuate sulla schiena, non mancano buchi e reticenze... Più Maya va avanti con il suo terrificante racconto, più Victor e Brandon si chiedono chi o cosa la ragazza stia cercando di nascondere...
La trama di questo romanzo è particolare, l'idea del Giardino, delle sue dinamiche e di tutto quello che gli ruota attorno è inquietante e ben costruita ma, nonostante abbia trovato la scrittura piuttosto veloce e sia arrivata alla fine in pochissimo tempo, è mancato l'elemento che mi spingesse davvero a non staccare gli occhi dalle pagine.
Purtroppo i personaggi non sono ben delineati e ho avuto la sensazione che rimanessero sempre sullo sfondo, a partire dai detective incaricati di seguire le indagini, dei quali otteniamo informazioni sommarie sulla vita privata che in realtà restano fini a se stesse, per finire con i cattivi della vicenda, che rivelano sprazzi di crudeltà ma, per la maggior parte del tempo, agiscono in modo del tutto incoerente con quella che dovrebbe essere la loro psicologia. Mi è dispiaciuto non trovare un approfondimento proprio da questo punto di vista, sarebbe stato molto interessante entrare nella mente dell'uomo che è riuscito a creare una simile struttura, invece le poche righe che dovrebbero fornirci una spiegazione sono del tutto insufficienti a giustificare tutto il resto.
L'unico personaggio che ha destato in me maggior interesse è Maya: la sua infanzia costellata di drammi (e in questo caso forse l'autrice si è fatta prendere un po' troppo la mano) e la sua posizione ambigua all'interno del Giardino, che vengono svelati pezzo dopo pezzo, in un'alternanza di presente e passato, a partire dai ricordi più vecchi sino ai più recenti, invogliano il lettore a sapere di più, anche se la ragazza rimane comunque distante e non si riesce a simpatizzare con lei.
Il finale non mi è piaciuto: la rivelazione che dovrebbe rappresentare il grande punto di svolta per collegare ogni cosa e sconvolgere il lettore mi è sembrata in realtà slegata dal resto e inutile.
Voto: 3/5
Purtroppo i personaggi non sono ben delineati e ho avuto la sensazione che rimanessero sempre sullo sfondo, a partire dai detective incaricati di seguire le indagini, dei quali otteniamo informazioni sommarie sulla vita privata che in realtà restano fini a se stesse, per finire con i cattivi della vicenda, che rivelano sprazzi di crudeltà ma, per la maggior parte del tempo, agiscono in modo del tutto incoerente con quella che dovrebbe essere la loro psicologia. Mi è dispiaciuto non trovare un approfondimento proprio da questo punto di vista, sarebbe stato molto interessante entrare nella mente dell'uomo che è riuscito a creare una simile struttura, invece le poche righe che dovrebbero fornirci una spiegazione sono del tutto insufficienti a giustificare tutto il resto.
L'unico personaggio che ha destato in me maggior interesse è Maya: la sua infanzia costellata di drammi (e in questo caso forse l'autrice si è fatta prendere un po' troppo la mano) e la sua posizione ambigua all'interno del Giardino, che vengono svelati pezzo dopo pezzo, in un'alternanza di presente e passato, a partire dai ricordi più vecchi sino ai più recenti, invogliano il lettore a sapere di più, anche se la ragazza rimane comunque distante e non si riesce a simpatizzare con lei.
Il finale non mi è piaciuto: la rivelazione che dovrebbe rappresentare il grande punto di svolta per collegare ogni cosa e sconvolgere il lettore mi è sembrata in realtà slegata dal resto e inutile.
Voto: 3/5
Partecipo a:
Di che colore sei?: giallo
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